Nella prima serata del Festival di Sanremo 2021, la co-conduttrice scelta da Amadeus è la giovane e talentuosa Matilda De Angelis. Ecco le sue parole.

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Primadonna dell’Ariston nella serata inaugurale del Festival di Sanremo 2021, Matilda De Angelis ha stupito per simpatia e arguzia nella conferenza stampa a poche ore dal debutto. Spigliata, spontanea e con più di una freddura nel taschino con cui ha fatto sorridere i giornalisti, la giovane attrice ha dimostrato di sapere esattamente il fatto suo. Almeno per quanto riguarda la professione.

“Sono super contenta ed emozionata di essere qui. La prima volta che ho visto il palco mi sono messa a piangere. Nemmeno davanti a Nicole Kidman avevo un’ansia del genere”. Così esordisce la De Angelis, che con la star di Hollywood ha condiviso il set di The Undoing. “È davvero magico, assurdo – continua – Spero di poter tirare fuori il meglio di me e sono contenta di essere con Amadeus in questa serata. Sono orgogliosa di questa opportunità.”

Vestita Prada, Matilda ha dichiarato candidamente di essersi avvicinata al Festival solo in anni recenti. “Seguo Sanremo da sei, sette anni perché sono cresciuta senza tv. Cioè, guardavo solo i cartoni animati prima della scuola e poi i film la sera. Mi ci sono appassionata follemente solo di recente ma amo anche tutta quella parte di commenti e il toto-classifica. Sono fan di Sanremo.”

Di recente, l’attrice ha fatto parlare di sé per un selfie senza filtri in cui ha raccontato il difficile rapporto con il suo corpo. “Mi sono esposta sui social perché fa parte di me e ho ritenuto importante parlarne – ha spiegato – Ma questo palco è per la musica e l’arte, e ci sono tanti artisti che lanceranno moltissimi messaggi. Quindi ho pensato semplicemente di godermela e mi va bene così. Per altri miei messaggi preferisco usare canali più diretti con i giovani.

Io nel mio piccolo quotidiano – continua Matilda – cerco di battermi per un certo tipo di emancipazione nel mio mestiere. Nel mondo del cinema ci chiedono di essere patinate, eleganti e belle, una narrazione che ci ha rotto le scatole. Questo palco è un palco di rivincita, una letterona d’amore per il mondo dell’arte; e ci vado per fare l’artista. Per essere come mi piace essere ogni tanto. Porto quello che sono naturalezza .”

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La musica prima del cinema nella vita di Matilda De Angelis

Prima ancora del cinema, però, è stata la musica a farsi spazio nella vita di Matilda De Angelis. “Ho iniziato da cantante – ricorda – Fin da piccola ho studiato chitarra e violino, tutto un p’ male, e poi ho iniziato a suonare con un gruppo a 16 anni. Più che altro avevamo un furgoncino con cui giravamo l’Europa suonando per strada e nei festival.”

Mi fa strano essere sul palco di Saremo perché ho un background fricchettone ma il bello di essere un’attrice è potersi trasformare a proprio piacimento.

Ed ecco, poi, il cinema. “La musica nella mia vita ha sempre avuto un posto speciale e molto intimo. Così, quando ho iniziato  a recitare ho trovato qualcosa che mi ha appassionato tanto quanto la musica. In questi anni, non avendo una preparazione accademica alle spalle, ho lavorato per conquistarmi il posto e per essere all’altezza delle aspettative. Così, ho messo un po’ da parte la musica e per questo sono molto contenta di essere a Sanremo. Porto sul palco sia l’anima di attrice che quella di musicista. E sì, canterò anche.”

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Matilda De Angelis Amadeus
Foto Kikapress

Tanti gli artisti che Matilda cita come punti di riferimento, anche dal mondo indipendente. “Tra quelli che hanno segnato la mia vita ci sono Lucio Dalla, Tiromancino, Afterhours e Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti: lui è stato la mia adolescenza musicale. Poi adoro follemente Madame, Francesca Michielin, Gaia, Elodie: artisti che in questo momento stanno rivoluzionando la musica.”

Tre dischi da isola deserta? Bon Iver per rilassarmi, Lucio Dalla per ricordare Bologna e un disco di Harry Belafonte ricordarmi del mio nome e della mia famiglia.

“Oltre alle playlist per la mia vita di tutti i giorni, uso le playlist soprattutto per i personaggi – spiega infine l’attrice – La musica mi aiuta a entrare nei personaggi che interpreto e creo playlist ad hoc per quello che voglio raccontare. Perché la musica sa teletrasportare nei ricordi e nelle emozioni.”

Foto Kikapress