È stata la cornice dell’Arena di Verona a suggellare l’estate musicale di Diodato che ha accolto sul palco amici e colleghi per una ‘festa dell’anima’.

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Ritorno all’Arena di Verona. È stato (anche) questo il concerto con cui Diodato ha celebrato un’estate di musica dopo aver fatto risuonare in un anfiteatro deserto la sua Fai rumore. Era il maggio 2020 quando l’artista regalò una performance unica per l’Eurovision Song Contest dopo la vittoria al Festival di Sanremo. Da allora, molte cose sono cambiate ma molte – moltissime – altre sono ancora da riconquistare. Soprattutto nel comparto degli show live.

Per questo, lo spettacolo di Diodato nella serata di domenica 19 settembre ha illuminato l’Arena come ‘una festa dell’anima’. Prima esibizione nel tempio della musica veronese, il concerto dell’artista tarantino ha concluso una carrellata di eventi estivi che hanno visto protagonista Diodato. E ad accompagnare lo speciale appuntamento veneto, tanti colleghi e amici del cantautore.

 
 
 
 
 
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On stage si sono, infatti, alternati Manuel Agnelli, Gnu Quartet, Roy Paci, Ghemon, Manuel Agnelli, Nina Zilli e Paolo Buonvino. Ospite speciale Roberto Baggio che è salito sul palco per una partita improvvisata a biliardino. E il viaggio musicale di Diodato ha toccato i momenti principali del suo percorso artistico, attraverso alcuni dei suoi brani più rappresentativi tra intimità ed energia travolgente.

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Non sono mancati, poi, omaggi al cantautorato italiani degli Anni Sessanta, omaggiato con alcuni brani di repertorio riadattati per l’occasione. È il caso di capolavori come La voce del silenzio insieme ad Agnelli e Buonvino, del tributo a Umberto Bindi sulle note di  Arrivederci con Ghemon e Roy Paci e della versione di 24mila baci con Nina Zilli.

Foto di F. Prandoni da Ufficio Stampa Wordsfroyou