Concluso il restauro dell’obelisco di piazza Cinque Giornate: Milano recupera uno dei suoi monumenti simbolo con interventi su bronzi, cripta e cancellata storica.

L’obelisco di piazza Cinque Giornate torna finalmente a mostrarsi alla città. Dopo mesi avvolto dai ponteggi necessari al suo restauro, il grande simbolo del Risorgimento milanese sta riaffiorando nel cuore del traffico e della vita quotidiana, recuperando la sua forza evocativa e la sua funzione di memoria civica. È un passaggio importante nel più ampio programma con cui Milano sta restituendo nuova vita ai suoi monumenti, riconoscendo nel patrimonio artistico e celebrativo un tassello essenziale della propria identità.

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Il restauro del Monumento ai Caduti delle Cinque Giornate, realizzato dallo scultore Giuseppe Grandi, è stato curato dall’Unità Fontane e Monumenti dell’Area Pronto Intervento del Comune. E fa parte di un lavoro che guarda anche alla cripta sottostante, i cui resti sono studiati dal Labanof dell’Università Statale di Milano. Un lavoro che unisce cura artistica, ricerca scientifica e valorizzazione storica.

«Con questo intervento – ricorda l’assessora ai Servizi civici e Quartieri, Gaia Romani – restituiamo alla città un monumento che appartiene profondamente alla sua memoria. La storia che ruota attorno all’obelisco e alla cripta tocca ancora oggi i cuori dei milanesi. Grazie alla collaborazione con la professoressa Cristina Cattaneo e il suo team, potremo restituire un nome e una dignità a chi ha combattuto per Milano».

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Immagine da Ufficio Stampa

La struttura monumentale

Il monumento si sviluppa su un basamento lapideo sormontato da un obelisco in bronzo alto circa venti metri, con figure allegoriche che rappresentano le diverse fasi delle Cinque Giornate e con i 392 nomi dei Caduti incisi sui rocchi sovrapposti. La pulitura manuale ha rivelato l’uso sapiente di leghe bronzee diverse, impiegate da Grandi per creare variazioni luminose. Un obelisco dalle tonalità più scure e calde, e figure più chiare, capaci di catturare la luce come in un moto perenne.

Per preservare questa particolarità, le figure allegoriche sono state trattate con cere microcristalline neutre. I nomi dei Caduti, invece, sono stati ravvivati con miscele d’oro in polvere, mentre la cuspide, smontata e restaurata in laboratorio, ha visto la sostituzione della struttura interna deteriorata e il recupero della doratura della stella sommitale, riportata al suo splendore originario.

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Lo smontaggio della cuspide ha offerto anche l’occasione per analizzare l’intero sistema di aerazione naturale della cripta, evidenziando infiltrazioni e ristagni che si sono formati in oltre un secolo. Per la prima volta è stato possibile percorrere gli spazi interni dell’obelisco lungo tutta la sua altezza. Passo decisivo, questo, verso una gestione più accurata del microclima e della conservazione futura.

Il restauro ha coinvolto anche la cancellata decorativa, recuperata e riverniciata dopo un’attenta pulitura, con la ricostruzione delle fusioni mancanti o trafugate, restituendo così completezza e unità a uno dei monumenti più significativi della città.

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Immagine da Ufficio Stampa

Una volta terminato lo smontaggio dei ponteggi – operazione che richiederà circa due settimane – si procederà alla pulitura delle superfici lapidee del basamento. Infine, alle stuccature e all’applicazione dei protettivi finali, fondamentali per proteggere il monumento dai depositi tipici delle aree attraversate dal tram.

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