Dal 25 marzo è disponibile l’album di debutto di Martina Beltrami che si prepara al suo primo appuntamento live. La nostra intervista.

loading

Dopo l’esperienza ad Amici 19 e la partecipazione a Sanremo Giovani nel 2021, per Martina Beltrami è il momento per esordire ufficialmente con l’album ‘Cara Me’. “Un viaggio”, così ce lo descrive la giovane artista, in cui le emozioni si rincorrono con l’urgenza espressiva di una pagina di diario, di una lettera a se stessa. E, nello stesso tempo, lo sfogo messo nero su bianco, assumendo la forma canzone, si fa ordinato e lucido, terapeutico e confidenziale.

“Sono in un misto incredulità e felicità”, ci dice subito Martina. “Ancora non ho ben metabolizzato il fatto che un lavoro che ha richiesto così di tanto tempo stia per essere di tutti. Ammetto che avrei voluto farlo molto molto prima, ma un po’ per il Covid-19 e vicissitudini varie ci siamo ritrovati a questo 25 marzo 2022. Sono veramente tanto felice che questo progetto esca esattamente come l’avevo immaginato, come ce l’avevo in testa. Questa è la cosa più importante: non avrei mai fatto uscire un lavoro del quale non fossi pienamente soddisfatta o convinta”.

“La musica, come prima cosa, è un bisogno quasi fisico per me”, spiega Beltrami. “E poi è un piacere: è quello che faccio di lavoro e mi appaga”.

LEGGI ANCHE : – Versailles: «Nella musica chi non si reinventa è obsoleto»

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Martina Beltrami (@martinabeltramiofficial)

Il rapporto con la musica

La scrittura del disco conferma un rapporto speciale con la musica, che già i precedenti singoli avevano fatto intuire. “Dal primo pezzo che ho scritto ho subito cominciato a vivere la musica come una confidente”, spiega la cantautrice. “La vedo, e la vivo proprio, come un’esigenza di avere un dialogo con qualcuno mentre, allo stesso tempo, non ho voglia di stare con nessuno. È un controsenso che mi porta a sfogare tutto nella scrittura e nella musica. Mi fa sentire accompagnata ma senza avere effettivamente nessuno vicino”.

LEGGI ANCHE : – Sergio Cammariere pubblica il vinile di ‘Piano nudo’

E ancora: “credo che ci siano dei momenti in cui ognuno abbia bisogno di avere uno spazio, un momento per sé. Una propria dimensione nella quale rifugiarsi, non perché non faccia piacere avere persone intorno ma perché credo sia giusto dedicarsi questi momenti. Questo è stato ed è il mio modo di vedere la musica, da sempre”.

“Non sono mai stata delusa dalla musica – spiega quindi Martina – sicuramente si sono pezzi che mi piacciono più di altri. Ma il fattore che non si può cambiare è che in quel momento la musica mi sta aiutando a raccontare un’emozione, a sfogare una gioia o un momento di rabbia”.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Martina Beltrami (@martinabeltramiofficial)

Crescere o cambiare?

E dalla prima all’ultima canzone, quando si riascolta, che Martina ritrova o non ritrova più? “Non penso di essere cambiata però sono sicuramente cresciuta; questa è la differenza che noto di più. Molte cose all’inizio erano immature, anche nel modo di scrivere, così ho ricominciato un po’ tutto da capo. Ho iniziato a studiare come è strutturata la canzone e questo anche grazie alle persone che mi hanno aiutato nella produzione”.

“Se dovessi scegliere un solo verso manifesto del disco forse sarebbe quello che chiude l’ultima canzone: anche se poi fuori / Non c’è il sole e piove / Oggi io mi amo” afferma Martina Beltrami. “È proprio una manifestazione verso se stessi molto forte ed è un po’ il riassunto di tutto l’album”.

“Vorrei che alla gente arrivasse un messaggio preciso – conclude – che non c’è una nulla di troppo grande o invalicabile. Per ogni cosa c’è una soluzione, basta avere pazienza e cercare di circondarsi di persone positive. Ho tanta voglia di far passare la mia voglia di godere ogni momento e sensazione”.

Foto di Chiara Mirelli da Ufficio Stampa MA9PROMOTION