Achille Lauro racconta il nuovo album ‘Lauro’, in uscita il 16 aprile. Un progetto diviso in due macro-aree.

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Si intitola Lauro il sesto album di inediti di Achille Lauro, in uscita il 16 aprile per Elektra Records/Warner Music Italy. Solo Noi e Marilù sono i due singoli che hanno introdotto un album punk rock, che alterna una tempesta d’animo per dare voce ai soli e agli incompresi.

«Se dovessi definire questo progetto lo definirei col mio nome. – spiega Achille Lauro – Perché è veramente lo specchio di chi sono e nasconde le mie centinaia di personalità e di anime».

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«Vedo questo disco come un libro in cui c’è tanto. Credo che ciò che faccio sia molto legato al vivere, quindi penso che prenderò una piccola pausa dopo questo progetto» spiega poi il cantautore a proposito della possibilità di una pausa dopo l’album.

Achille Lauro

Lauro è diviso in due macro-aree, «una più introspettiva e un’altra più in stile Rolls Royce».

«Nel disco si trovano diverse sfumature, dagli anni ’70 al pop anni ’90 – dice Achille Lauro – al rock, al punk e alle ballad che in fondo sono solamente poesie messe in musica».

Achille Lauro parla al mondo degli irrisolti, dei fuori rotta, dei falliti e così l’album fagocita vite, storie d’amore, riflessioni sul bene, sul male e ciò che sta nel mezzo.

«Per la cover ho scelto il minimalismo. – spiega infine il cantautore – Ho rappresentato il gioco di bambini dell’impiccato. In realtà è una tela dipinta da me con sotto il mio nome. A ogni lettera ho associato un genere musicale, per il concetto e per l’essenza del genere. I generi musicali hanno cambiato usi e costumi della comunità».