Umberto Tozzi firma la direzione musicale del musical ispirato alla sua discografia, una storia originale pensata per un pubblico di tutte le età.

Gloria, hit senza tempo né confini di Umberto Tozzi, prende vita e diventa un musical in scena nei teatri italiani a partire da ottobre 2026. Nasce infatti Gloria – Il musical, la prima commedia musicale che celebra l’iconico repertorio dell’artista italiano, che firma anche la direzione musicale dello spettacolo. Un debutto significativo che arriva dopo oltre cinquant’anni di carriera costellata di successi internazionali.

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Tozzi racconta così la nascita del progetto: «È uno dei sogni più importanti della mia carriera, almeno da qualche decennio a questa parte, e ora si sta realizzando. Mi sembrava impossibile, e invece sta avvenendo. È qualcosa di magico e lo considero un vero premio alla carriera, come il Golden Globe che ho ricevuto qualche anno fa. È un’esplosione di emozioni. Gloria, come canzone, è arrivata al numero uno in America e nulla ci vieta di sognare di arrivare a Broadway con il musical».

Pubblicata nel 1979, Gloria è diventata presto una canzone simbolo capace di attraversare epoche e confini. Fino a conquistare le classifiche britanniche e statunitensi nella celebre versione di Laura Branigan. La sua forza iconica è confermata anche dalle numerose apparizioni in film e serie di culto, da Flashdance di Adrian Lyne a The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese. Fino a produzioni televisive amate da un pubblico trasversale come Glee e La Casa di Carta.

Tozzi Gloria Musical
Umberto Tozzi / Foto di Simone Comi

È da questo patrimonio musicale e simbolico che prende forma il musical, una storia originale ambientata nel presente. Protagonista ne è Gloria, una giovane donna determinata e talentuosa che sogna di diventare cantante. Tra amori, conflitti, cadute e rinascite, il suo percorso umano e artistico si sviluppa sulle note di canzoni che fanno parte della memoria collettiva. Per dare vita a una commedia capace di unire emozione, divertimento, cuore e anima.

Rilettura contemporanea, scenografia e pubblico

L’artista chiarisce la natura dello spettacolo e le caratteristiche della sua ‘Gloria’, di cui è aperto il bando per le audizioni. «Non sarà un jukebox musicale, ma una bellissima storia d’amore raccontata attraverso l’inserimento delle mie musiche in maniera organica. Gloria, nell’immaginario di tutti noi, è una giovane ragazza e sono fiduciosa di trovarla tra tanti talenti freschi. Vorrei una ragazza graffiante, con grinta, che sappia stare sul palco con espressività e determinazione. Una voce con personalità, capace di stupire: una figura d’impatto che conquisti il pubblico con purezza e spontaneità».

Il musical è pensato come un progetto dal respiro internazionale, pur mantenendo una forte identità italiana. Lo conferma Andrea Maia, produttore, autore e regista: «è un progetto italiano con tutte le caratteristiche dell’internazionalità. La storia è stata ispirata proprio dalle canzoni, da ciascuna delle quali è stato naturale scrivere la trama. Ogni brano si inserisce in maniera perfetta nei vari momenti del musical. Ci sarà anche molta recitazione».

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«La storia è ambientata in un luogo impreciso, volutamente non identificato. – continua – L’immagine che richiama New York è venuta spontanea perché il grande successo internazionale di Gloria è partito proprio dall’America, e speriamo di tornarci. È un po’ un portafortuna, ma non è ambientato a New York e non ha una collocazione geografica specifica. È invece ambientato nel presente, ai giorni nostri».

Ancora, il produttore anticipa uno degli elementi centrali dello spettacolo. «Il nostro obiettivo è coinvolgere a teatro non solo la nostra generazione, ma soprattutto i giovani che hanno conosciuto Gloria attraverso quelle serie. Tutto lo spettacolo è stato pensato per questo motivo. Anche la scenografia, che è ancora in fase di lavorazione e progettazione, sarà molto tecnologica e multimediale, ma sempre orientata a creare forti emozioni. Con momenti intensi, coinvolgenti, ma anche brillanti, in cui si potrà sorridere o ridere. La scenografia sarà studiata proprio per accompagnare queste emozioni».

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«Abbiamo riflettuto molto sul tema del pubblico, del “target”, come si dice oggi. – prosegue Maia – È stato complesso, perché in realtà il target è molto ampio. È vero che Gloria e il repertorio di Umberto sono molto seguiti dalla nostra generazione (diciamo dai 50, 60, 70 anni). Ma è anche vero che tantissimi giovani lo conoscono».

Entusiasta, Tozzi conferma il desiderio «di portare a teatro un pubblico che abitualmente al musical non ci va». E conclude: «Non mi stupirei se in platea arriveranno anche dei bambini. Lo so per esperienza: i genitori li porteranno a vedere il musical. Non saranno la maggioranza, certo, ma una bella storia può arrivare anche ai più piccoli, e va benissimo così».

Il progetto gode del patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, a conferma della volontà di dare vita a una produzione italiana capace di superare i modelli del musical d’importazione e di guardare al futuro come uno spettacolo potenzialmente esportabile nel mondo.

Immagini da Ufficio Stampa

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