Alla scoperta della Basilica di Santa Maria in Cosmedin: storia e arte a due passi dalla Bocca della Verità.

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Nel rione di Ripa, tra il Circo Massimo e il Tevere, sorge un edificio che è un vero e proprio gioiello di Roma. La Basilica di Santa Maria in Cosmedin è, infatti, uno dei tesori nascosti della capitale, fuori dai tracciati turistici più percorsi ma non per questo meno interessante. La chiesa, infatti,  sorge a pochi passi dalla più celebre Bocca della Verità e conserva testimonianze artistiche e storiche che attraversano secoli di fede.

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Di origine altomedievale, l’edificio – con i suoi pregevolissimi mosaici bizantini – è a tutti gli effetti un simbolo di continuità tra l’antichità romana e l’età cristiana. La sua fondazione risale infatti al VI secolo d.C., probabilmente durante il papato di Gelasio II che la fece erigere in un’area considerata sacra fin dall’antichità. Si tratta dell’antico mercato del bestiame romano (Forum Boarium) e, nello specifico, la basilica si trova in corrispondenza dell’Ara Massima di Ercole, altare pagano del II secolo a.C.

Non solo. La chiesa fu proprio costruita incorporando parte del Templum Herculis Pompeianus e della Statio Annonae, antico centro amministrativo per la distribuzione del grano. Resti di tali edifici sono visibili ancora oggi in alcune porzioni architettoniche, come le colonne di granito riutilizzate nell’ampia navata.

Basilica di Santa Maria in Cosmedin
Foto Shutterstock

Più tardi, nel VII secolo, la basilica divenne un punto focale per la comunità greca di Roma e per i monaci orientali in fuga dalle persecuzioni iconoclaste. Il suo stesso nome Cosmedin deriva dal greco kosmidion (ornamento) e racconta l’influenza bizantina sulla struttura. Fu in questo periodo che la chiesa venne arricchita da splendidi mosaici e decorazioni, che richiamano l’arte orientale e la rendono un unicum nel panorama romano.

La Bocca della Verità nel portico di ingresso

La storia plurisecolare della Basilica di Santa Maria in Cosmedin ha reso l’edificio sacro un esempio straordinario di stratificazione architettonica. La facciata, sobria ed elegante, è preceduta da un portico del XII secolo, che ospita la popolarissima Bocca della Verità. Questo semplice disco di marmo rappresenta un volto maschile ed è protagonista di svariate leggende note in tutto il mondo. Si tratta di un antico mascherone noto in tutto il mondo in virtù di una leggenda secondo la quale chi vi inserisce la mano verrebbe morso in caso stia mentendo.

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La tradizione e le superstizioni che riguardano questo angolo della città si sprecano e risalgono addirittura al Medioevo quando pellegrini e visitatori vi affidavano autentiche prove di verità. Molto più probabilmente, la Bocca altro non è che un tombino romano del I secolo d.C. la cui fama è stata amplificata nel corso della storia così come in tempi recenti. Che dire, per esempio, del film Vacanze Romane (1953)?

Bocca della verità
Foto Shutterstock

L’architettura: un mosaico di epoche

Prima di accedere all’interno, prendiamoci ancora un minuto per alzare lo sguardo. A svettare sulla piazza è il campanile romanico a sette piani, fra i più alti di Roma, che domina il paesaggio circostante. Una volta superato l’ingresso, l’interno colpisce per la sua semplicità austera, tipica dell’arte cristiana altomedievale arricchita da preziosi elementi decorativi aggiunti nel tempo. Il pavimento è in stile cosmatesco, con intarsi geometrici in marmo che lo rendono un capolavoro d’arte medioevale. Quindi, percorrendo le tre navate e l’abside semicircolare si possono apprezzare eccellenti affreschi medievali.

Gli affreschi dell’abside, restaurati nel XX secolo, e il ciborio gotico sopra l’altare maggiore – opera di Deodato di Cosma – aggiungono un tocco di raffinatezza a un ambiente che conserva tutta l’atmosfera spirituale delle origini.

Ma tra le influenze maggiori che hanno lasciato la propria impronta sulla basilica è innegabile il ruolo della comunità greca che la gestì per secoli. In particolare, durante l’VIII secolo, papa Adriano I ne affidò la cura ai monaci orientali. È proprio a loro che si deve la presenza di mosaici e decorazioni tipici dell’arte bizantina.

Basilica di Santa Maria in Cosmedin
Foto Shutterstock

Da non perdere, poi, una visita ai sotterranei e alla cripta, scavata nell’VIII secolo, ambiente di particolare fascino e raccoglimento spirituale. Realizzata per custodire reliquie, la cripta conserva resti dell’Ara di Ercole e permette anche di apprezzare l’antico livello del suolo romano.

Nel corso dei secoli, la basilica ha subito numerosi interventi di consolidamento e restauri. Nel XIX secolo, per esempio, l’architetto Giuseppe Sardi ne restaurò facciata e portico, mentre nel XX secolo i lavori di restauro hanno riportato alla luce il pavimento cosmatesco e gli affreschi medioevali. Così, oggi, si possono ammirare quelle stratificazioni artistiche di cui si è parlato, in un complesso che nulla toglie alla coerenza dell’edificio. E che, anzi, ne arricchisce il valore storico e testimoniale tra arte, storia e mistero.

Aperta quotidianamente, con orari che variano stagionalmente, Santa Maria in Cosmedin è un racconto delle tante anime di Roma. Dalle radici pagane sua vocazione cristiana, dalla semplicità dell’architettura altomedievale alla raffinatezza dei mosaici bizantini. Con la Bocca della Verità, poi, che  aggiunge un tocco di spirito popolare che resiste al tempo che passa.

Basilica di Santa Maria in Cosmedin
Foto Shutterstock

Come raggiungere la Basilica di Santa Maria in Cosmedin e altre informazioni utili

Oggi la chiesta ospita la comunità greco-cattolica melchita che celebra funzioni secondo il rito orientale bizantino. La Divina Liturgia si celebra la domenica alle ore 10:30 e le feste liturgiche più importanti hanno un programma dedicato e consultabile sul sito ufficiale. La Basilica resta aperta tutti i giorni dalle ore 9:30 alle ore 17:50 (meglio verificare gli orari prima della visita), con chiusura il 1° gennaio.

Raggiungere Piazza della Bocca della Verità con i mezzi pubblici è facile. Dalla stazione Termini, si prende la metro B (direzione Laurentina) con fermata Circo Massimo (10 minuti). Da lì, si cammina per circa 5 minuti verso il Tevere. In alternativa, gli autobus 81, 83 o 170 fermano vicino a Piazza Venezia o Lungotevere Aventino, a pochi passi dalla basilica. E, ancora, il tram 8 da Trastevere arriva a Piazza Belli, a 10 minuti a piedi.

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