C’è l’azienda di Drake dietro alla rinascita del ‘Luna Luna’, il luna park artistico ideato da André Heller negli anni ’80.

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Il suo nome è Luna Luna: Forgotten Fantasy e – se capitate in quel di Los Angeles – vale bene una visita: si tratta del primo art amusement park (parco divertimenti artistico) al mondo e, nel 2024, risorge dalle proprie ceneri. Era infatti dal 1987 che il Luna Luna non spalancava le sue porte agli avventori, quando per sette settimane stazionò ad Amburgo in Germania.

Foto di Joshua White

La storia del Luna Luna

André Heller – showman e artista austriaco – ideò il Luna Luna con il proposito di combinare l’arte alla realtà di un parco divertimenti. All’epoca si trattò di una collaborazione senza precedenti di movimenti artistici, dall’espressionismo astratto all pop art, passando per il surrealismo. All’inizio il Luna Luna doveva girare il mondo, ma dopo il debutto ad Amburgo ci fu un passaggio di proprietà che – tra contrasti e litigi – portò le giostre ad essere chiuse in 44 container e mandate in Texas. Lì sono state – nascoste al mondo – fino ad ora. Incredibile ma vero nella rinascita del parco divertimenti c’entra Drake, o meglio la sua azienda DreamCrew: è un team della compagnia (e in particolare Adel Future Nur, Anthony Gonzales e Matte Babel) ad aver acquistato le giostre e ad averle portate a Los Angeles, dove sono state riassemblate.

Dall’Europa, il luna park trova ora posto nell’Eastside di LA: 60mila metri quadri in cui ammirare giostre uniche al mondo, firmate da più di 30 artisti tra cui Salvador Dalì, Keith Haring e Jean-Michel Basquiat. Anche in questo caso tuttavia si tratta di una mostra temporanea: aperta il 15 dicembre, sarà visitabile per tutta la primavera del 2024 con biglietti che vanno dai 20 dollari per i bambini ai 40 per gli adulti.

Foto di Sinna Nasseri

La mostra a Los Angeles

Vale la pena visitarla? Assolutamente sì. L’esposizione si divide in due stanze, connesse tra loro dall’arco monumentale di Sonia Delaunay (arricchito dall’insegna Luna Luna). Nella prima area troverete l’Albero Incantato di David Hockney e la giostra colorata di Keith Haring, oltre al Palazzo dei Venti di Manfred Deix. Ci sono anche foto d’archivio firmate da Sabina Sarnitz, che immortalò lo sviluppo del Luna Luna in varie città dal 1986 fino all’opening nel 1987. Nella seconda area spicca il Labirinto di vetro – il Luna Luna Pavilion – di Roy Lichtenstein con le musiche di Philip Glass. Qui si trova anche la Wedding Chapel di André Heller, in cui – secondo le leggi immaginarie del parco – «tutti possono sposare ciò e chi vogliono». Nella mostra è possibile anche vedere un documentario commissionato da André Heller che mostra il processo di riassemblaggio del parco.

Foto di Jeff McLane

E così il Luna Luna rinasce, sempre – nell’intento – come manifestazione della credenza secondo cui «l’arte dovrebbe presentarsi sotto sembianze non convenzionali e arrivare a coloro che non la cercano in contesti prevedibili». Questa era all’epoca la filosofia di André Heller, immortale e sempre valida.