È stata inaugurata a Tarquinia l’esposizione di Marco Vallesi ‘contemporanea etrusca’ che introduce ‘ciò che si vede è’.

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L’arte contemporanea sposa e gioca con i richiami visivi etruschi grazie al ceramista Marco Vallesi, che ha già presentato – il 25 agosto – l’installazione contemporanea etrusca. Un apparente ossimoro che in realtà ben descrive l’intento dell’opera, visitabile fino al 1° ottobre negli orari d’apertura del Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia. Promossa dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia (Stas), in collaborazione con il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia (Pact), l’esposizione introduce la mostra ciò che si vede è, che verrà inaugurata l’8 settembre alle 18 all’auditorium San Pancrazio (sempre a Tarquinia).

Marco Vallesi, contemporanea etrusca

contemporanea etrusca è un’installazione di tre pezzi, con cui l’artista rende omaggio agli Etruschi di Tarquinia rielaborando in chiave moderna motivi decorativi propri della produzione locale.

Nell’esposizione – visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 12,30 e dalle 17 alle 19 (ingresso libero) – Vallesi esprime il senso più intimo della materia. Mette a nudo la dimensione scultorea delle forme e le varianti cromatiche degli smalti. C’è un attento impiego delle luci e delle immagini ad alta definizione, richiamandosi alla Tuscia, al suo territorio variegato e alle sue risorse geomorfologiche.

«L’installazione richiama e riassume in un unico contesto la presenza imperitura della simbologia e delle fascinazioni di talune, talvolta misteriose, espressioni del popolo etrusco. – afferma Vallesi – Il profondo legame con il territorio testimoniato dai materiali utilizzati, la proposta innovativa di un loro nuovo uso nella direzione di un design minimalista contemporaneo, lo stimolo per un’economia del territorio verso il riciclo e il recupero di materiali di risulta o di scarto. L’opera in sé è costituita da tre blocchi di pietre diverse, tufo, nenfro e peperino, nei quali con l’inserimento di vassoi in gres ad alta temperatura si riproducono gli intagli a scala presenti in alcuni lastroni litici esposti al piano terra del museo».

Marco Vallesi tra ceramica e civiltà etrusca

Un percorso, quello di Vallesi, ben rappresentato da questa personale che si sviluppa nelle due prestigiose sedi di palazzo Vitelleschi e dell’auditorium di San Pancrazio. contemporanea etrusca e ciò che si vede è godono del sostegno del Ministero della Cultura (MiC) e si inseriscono nell’ambito del Premio Città di Tarquinia Luciano Marziano-Vasco Palombini, la biennale d’arte che la Stas organizza per valorizzare la produzione ceramica contemporanea, artistica e artigiana. A Tarquinia la biennale affonda le sue radici in pratiche antiche. Tanto che la cittadina è stata a pieno titolo accolta nell’Associazione Italiana Città della Ceramica (AiCC).

Nato a Tarquinia, Vallesi ha completato la sua formazione sotto la guida dell’artista cileno Roberto Sebastián Antonio Matta Echaurren. Matta è infatti vissuto nella città etrusca dai primi anni Settanta fino alla sua scomparsa nel 2002. La familiarità con la terra di Tuscia e l’esperienza maturata nel trattamento delle sue risorse gli hanno consentito di raggiungere esiti inaspettati, che lo annoverano tra i maggiori protagonisti della produzione artistica in ceramica nel comune tirrenico.