Da Sanremo, Fasma e GG ci raccontano la loro nuovo avventura festivaliera. E ci spiegano il Manifesto sullo Stato dell’Arte.

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Si intitola Parlami il brano che Fasma porterà sul palco dell’Ariston per il Festival di Sanremo 2021. Una promozione in serie A per Fasma e per tutta la famiglia WFK: lo scorso anno, l’artista debuttava infatti al Festival nella categorie Nuove Proposte con il brano Per Sentirmi Vivo. Non ha vinto, ma ci è andato vicino. E, col senno di poi, va bene anche così. Per quanto il 2020 sia stato un anno bizzarro e agrodolce, la musica di Fasma è risuonata in tutta Italia.

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E non è un caso che, a poche ore dall’inizio del Festival, Fasma pubblichi il suo Manifesto sullo Stato dell’Arte. Un video sui social con un monologo ma anche un Manifesto vero e proprio da firmare e sottoscrivere.

Il Manifesto a tutela dell’Arte è una vera e propria carta in cui vengono elencati i principi per la tutela del rapporto tra arte, artisti e terzi mediante 14 articoli. La relazione tra il terzo, l’artista e l’arte viene infatti paragonata a quella tra madre, figlio e la vita, per cui servono delle regole affinché l’espressione artistica non scompaia mai. L’uomo non si può permettere di perdere l’arte nel mondo, perché arte è vita.

«Io credo che nella vita possa cambiare tutto velocemente, ma per creare qualcosa di solido ci vuole tempo. – ci spiega Fasma – Nell’arte giocano fattori esterni che non puoi controllare. Hanno comunque bisogno di essere limitati ed è questa la cosa più importante per la crescita di un artista. Nel mondo lavorativo artistico un anno vale come cinque anni all’interno di un altro mondo. Abbiamo voluto fare questo Manifesto perché vogliamo accendere un pensiero. Per portare una tutela ulteriore alla musica e agli artisti».

Ma chi sono i terzi del Manifesto dell’Arte? «Un mecenate» ci dice GG, ma anche «una persona che si mette di fronte all’arte» aggiunge Fasma.

«Ciò che chiediamo è alla base di ogni rapporto umano. Così il manifesto può diventare universale» dicono Fasma e GG, in video collegamento da Sanremo.

Certo, Fasma e GG – nel loro piccolo – si dicono «fortunati», perché con la WFK «ci siamo fatti forza a vicenda».

«Molte persone non hanno questa fortuna e per noi è una scelta quella di rimanere uniti. – dice Fasma – Questa famiglia è una costante ed è fondamentale per la costruzione del nostro futuro. È possibile costruire il tuo futuro con la tua comunità, questo vogliamo comunicare ai ragazzi».

 

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Fasma a Sanremo con Parlami

Parlami è un brano «alla noi. – sentenzia subito GG – Scritto di getto e prodotto in quel momento e in base alle sensazioni che provavamo».

«È stato un anno particolare, ma non possiamo lamentarci perché ha preso di mira tutte le persone del mondo. – aggiunge poi GG – Abbiamo tratto i lati positivi, ci siamo chiusi in studio e siamo riusciti a raggiungere una maturità ancora più grande. Il nostro obiettivo è far maturare questo progetto».

E Sanremo, in fondo, diventa uno strumento per comunicare.

«Il nostro primo pensiero è quello di far distrarre la gente perché ne ha bisogno. – concludono Fasma e GG – Si parla solo di Covid, quindi speriamo di dare qualche attimo di felicità e spensieratezza».

Foto: Lorenzo Piermattei