L’icona della danza Roberto Bolle si è esibito a Expo 2025 Osaka: la sua esibizione per un messaggio universale di pace.

Roberto Bolle, icona della danza e ambasciatore dell’arte italiana, ha trasformato il palcoscenico del Padiglione Italia all’Expo 2025 di Osaka in un potente manifesto per la pace. La sua concezione della danza come linguaggio universale, capace di dialogare con la contemporaneità, si è concretizzata in un Gala che ha unito bellezza e impegno sociale. In un mondo segnato da crescenti conflitti, Bolle ha ribadito il ruolo dell’arte come strumento di unità. Replicando il gesto simbolico compiuto nel 2022 all’Expo di Dubai contro la guerra Russia-Ucraina.
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Il finale del Gala Roberto Bolle and Friends ha poi lasciato il pubblico senza fiato. Mentre sullo schermo scorrevano le parole “pace” in tutte le lingue del mondo, bandiere arcobaleno hanno invaso la scena, accompagnate dalle note di Imagine di John Lennon. Un momento di profonda emozione che ha trasformato la danza in un messaggio universale di speranza e dialogo tra popoli.

Bolle, étoile acclamata a livello globale, ha portato in scena un repertorio che unisce classico e contemporaneo, con coreografie eseguite da stelle internazionali. Ogni movimento, ogni passo, ha incarnato la sua visione della danza come espressione di umanità e resistenza capace di superare barriere culturali e politiche. Il pubblico, incantato, ha risposto con un’ovazione che ha reso omaggio non solo alla sua maestria, ma anche al suo coraggio di usare l’arte come atto di pace.
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Tornato in Italia, Bolle si prepara al tour estivo del Gala Roberto Bolle and Friends con tappe in piazze prestigiose. Parallelamente, la neonata Fondazione Roberto Bolle Onlus porta avanti la sua missione di diffondere la danza e promuovere obiettivi sociali, come l’inclusione e l’accesso all’arte. Con il suo impegno, Bolle lascia un’impronta indelebile, dimostrando che la danza può essere un faro di speranza in un’epoca di divisioni. E da Osaka, il suo messaggio è risuonato chiaramente: la pace è possibile, e l’arte ne è la voce.
Immagini da Ufficio Stampa