Il gruppo torinese Eugenio in Via Di Gioia è fra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2020 con ‘Tsunami’. Significato e testo della canzone.

Reduci da un progetto con Coldiretti che li ha portati a raccontarsi nelle scuole, gli Eugenio in Via Di Gioia si sono conquistati un posto al Festival di Sanremo 2020 con il brano intitolato Tsunami. Il gruppo torinese è, infatti, ufficialmente n gara nella categoria Nuove Proposte e si prepara a esibirsi sul palco del Teatro Ariston a febbraio.

Il brano è scritto da Eugenio Cesaro e Lorenzo Federici su musica di Emanuele Via, Paolo Di Gioia e Dario Faini (che ne è anche produttore insieme agli Eugenii). Lo Tsunami degli Eugenio in Via Di Gioia è la metafora di chi può fare la differenza.

Tsunami siamo noi costantemente in onda come se esistessimo solo quando sappiamo di essere visti. – spiega la band, che aggiunge – Tsunami possono essere tutte le persone che se si mettono in ballo cambiano la direzione del vento.”

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Eugenio in Via di Gioia: il testo di ‘Tsunami’

Siamo figli di Steve Jobs e del T9,
siamo Lego in mezzo al traffico di Play Mobile,
siamo strade pulite sotto un cielo Pantone,
campi sintetici, calzini bianchi di cotone.

Ed anche ad occhi chiusi non è detto che dormiamo
e stando più vicini non è vero che parliamo,
è solo un’impressione.
Sulle pellicole in bianco e nero
subito dopo il flash
noi siamo già scomparsi

Da quando la gente non si trova più
ci siamo bastati.
Da quando il fuoco non brucia più
siamo disorientati.
Da quando Archimede non eureka più
siamo affondati.
Da quando la ruota non è girata più
siamo quadrati,
siamo quadrati

Guarda lo tsunami che travolge la città,
dentro la mia testa calma piatta.
Guarda lo tsunami che travolge la città
mentre tutto intorno affonda qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Cha cha cha

Siamo le nostre vite nei corpi degli altri,
siamo figli di Jim Carrey in Truman Show,
ed anche ad occhi chiusi non è detto che dormiamo
e sempre più vicini non è vero che parliamo

Il vento soffia forte
in una sola direzione,
il mare si ritira.
Siamo rimasti soli

Guarda lo tsunami che travolge la città,
dentro la mia testa calma piatta.
Guarda lo tsunami che travolge la città
Mentre tutto intorno affonda qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Cha cha cha
Qui si balla, qui si balla
Cha cha cha

Noi siamo liberi
di urlare in faccia al mare,
di mostrarci nudi alle persone,
cambiare colore in faccia, sudare,
tornare a cerchi e rotolare,
metterci in ballo, rischiare,
ridare forma al giusto
e nel gusto naufragare.

Guarda lo tsunami che travolge la città,
mentre tutto intorno affonda qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Cha cha cha
Qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Cha cha cha.

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