Dal 3 luglio, a Trieste, la mostra fotografica racconta l’architettura del territorio attraverso gli scatti di Roberto Conte e Miran Kambič.
Apre il 3 luglio al Magazzino delle Idee (Via del Porto 1) la mostra fotografica Le affinità di confine. Architetture tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, viaggio visivo che esplora un secolo di architettura transfrontaliera attraverso gli scatti di Roberto Conte e Miran Kambič. Curata da Luka Skansi e Paolo Nicoloso, l’esposizione – parte del programma GO! 2025&Friends – resterà aperta fino al prossimo 30 settembre, offrendo una prospettiva unica su un’area segnata da confini fluidi e memorie condivise.
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Nata da un’idea di Guido Comi* dell’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia (ERPAC), la mostra non mira a una cronaca completa dell’architettura regionale, ma a un confronto visivo e critico. Attraverso oltre 50 dittici – coppie di edifici accostati per epoca, funzione o tema – emergono affinità, divergenze e contaminazioni tra i due territori. Dall’era austro-ungarica alla Jugoslavia socialista, dai modernismi ai regionalismi, fino alle tendenze contemporanee, l’allestimento evidenzia la porosità culturale oltre i confini.
Edifici “gemelli” per scopo, ma diversi per stile o ideologia, diventano così specchi di identità collettive. Con i fotografi che catturano dettagli materici e contesti urbani, trasformando l’architettura in un racconto vivo.

foto@Miran Kambič
Un percorso immersivo nel tempo
Il viaggio si articola in tre momenti storici: il periodo post-Prima guerra mondiale, gli anni tra le due guerre e il secondo dopoguerra fino alla caduta del Muro di Berlino e alla nascita della Slovenia. Ogni dittico, come una conversazione visiva, mette in dialogo strutture simili – chiese, scuole, fabbriche – rivelando influenze transnazionali e specificità locali. L’approccio curatoriale rifiuta una narrazione lineare, privilegiando un’esplorazione che intreccia miti identitari, poteri e memorie.
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“Essa è viva, rappresenta un fatto fisico,” spiegano i curatori, “che con la propria forma, dimensioni, spazialità, relazioni urbane o ambientali partecipa al tempo presente”. Le fotografie di Conte e Kambič, con inquadrature studiate per il confronto, amplificano questa vitalità, invitando a riflettere sul costruito come parte integrante del nostro presente.

L’allestimento al Magazzino delle Idee, con le sue ampie sale affacciate sul porto, crea un’atmosfera immersiva, dove le immagini dialogano con lo spazio circostante. Accompagna la mostra un catalogo elegante (Gaspari Editore), che documenta il lavoro transfrontaliero, arricchito da saggi e immagini esclusive.
Immagini da Ufficio Stampa / In copertina: Centro culturale islamico, Lubiana, Narodni dom, 2018-2020, arch. Bevk-Perović_ foto@Roberto Conte