Hal Quartièr ci racconta il nuovo singolo ‘4ever Young’, ispirato all’iconica ‘Forever Young’ degli Alphaville.

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Dall’iconica ballad Forever Young degli Alphaville nasce 4ever Young, nuovo singolo di Hal Quartièr, il primo sotto Columbia Records/Sony Music Italy. Il brano racchiude il messaggio fondamentale di tutta la musica dell’artista: non sprecare la gioventù.

«Il pezzo l’ho scritto durante la pandemia, nel primo lockdown. – ci racconta Hal Quartièr – Forever Young è il pezzo più iconico della mia storia e della storia in generale. Mi ha segnato ed è stato la colonna sonora della mia gioventù e, prima ancora, della mia infanzia. Volevo fare un tributo a quel pezzo anche perché sposo il messaggio che mi è arrivato quando l’ho ascoltato per la prima volta. Volevo comunicare la stessa cosa alle persone che mi ascoltano».

Eppure, il brano è nato in appena venti minuti. «C’era un beat che mi piaceva – racconta il cantante – e ci canticchiavo sopra Forever Young. Ci stava bene. Il testo è venuto da sé. Lo spunto di quella melodia mi ha fatto scrivere una canzone in 20 minuti in un laboratorio dentistico».

Il video, prodotto da Vima Film, mette in scena l’inno di una gioventù eterna e si apre con l’iconico incontro tra l’artista ed un anziano signore, con più rughe solo all’apparenza.

«Il video – ci spiega Hal Quartièr – racconta la sensazione che la canzone ti dà già al primo ascolto. Abbiamo voluto fare una specie di film dove ci sono io che racconto, ma c’è anche una piccola storia in mezzo».

Hal Quartièr

Hal Quartièr, Napoli e l’importanza di essere se stessi

Hal Quartièr, nome d’arte di Alfredo Fiore, è un giovane artista napoletano. E Napoli, si sa, in un modo o nell’altro imprime sempre il suo DNA sugli artisti che la vivono.

«Il contesto, il mio quartiere, Napoli mi hanno dato una storia bellissima da raccontare. E una fame senza la quale probabilmente non avrei fatto musica, almeno non in questo modo. – dice l’artista – Non avrei detto determinate cose e non avrei potuto dire la mia verità. La carnalità è la cosa più importante che Napoli mi ha regalato».

E poi la musica, le «tante influenze».

«Ho ascoltato sempre tanta musica ma non mi sono mai limitato. – conclude Hal Quartièr – Anche la canzone neomelodiche mi piacciono, non sono uno che non dà spazio a musica che non conosce. Ho sempre avuto tanti spunti e ogni artista forte o iconico che mi ha spaccato in due il petto mi ha lasciato qualcosa. Credo che un artista, se non è se stesso, non è un artista. Non mi è mai interessato fare numeri subito o dimostrare qualcosa a qualcuno».

Foto: Dominique Mastrogiovanni