La primavera di Matteo Romano è nel segno di ‘Apatico’, brano leggero tra (auto)ironia e riflessione che racconta un’intera generazione.

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Se ripensa solo a un anno fa, Matteo Romano ricorda l’esame di maturità e le prime esibizioni sul palco come opening di Emma. Oggi, a dodici mesi di distanza, ci sono un Doppio Disco di Platino (Concedimi) e un Disco di Platino (Virale), una partecipazione al Festival di Sanremo e un tour in arrivo. “Adesso sto per fare le mie prime date da solo e ne sono veramente contento anche perché finalmente potrò confrontarmi con un pubblico mio al 100%. E poi, rispetto all’anno scorso, penso che sia cambiata tanto la mia visione sulle cose”.

“Ero diversissimo da quello che sono adesso – si spiega meglio il giovane artista – per quanto io sia rimasto lo stesso, è cambiata la mia visione. Più che altro penso di essere cresciuto tanto e Sanremo, sicuramente, mi ha dato tanta consapevolezza di quello che voglio fare e di quello che voglio diventare. Il festival mi ha fatto passare da 50mila follower su Instagram a 150mila in pochi giorni. È stato grande come impatto, soprattutto perché tutto in una volta; sento più responsabilità ma anche più modo di sperimentare e navigare in nuovi generi e stili”.

 
 
 
 
 
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E mentre continua la fortunata scia di Virale, Matteo Romano è tornato con il nuovo singolo Apatico, scritto con Riccardo Scirè e Adel Al Kassem. “È stato con scritto in una giornata d’estate dell’anno scorso, a Milano, anzi è nato ancora prima di Virale”, ci racconta. “È un brano che parla di me al 100% e racconta di come mi vivo certe situazioni in cui non riesco ad ascoltarmi o capire le mie emozioni. In questo brano mi dico che va bene così, che ci sta e che anche se non riesco ad ascoltarmi non significa che sono apatico”.

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‘Apatico’ tra ironia, autoironia e perfezionismo

“A volte divento una persona anche un po’ fredda, perché nel momento in cui non riesco a leggermi mi blocco”, continua Matteo Romano a proposito delle emozioni portate in musica nel nuovo singolo. “In Apatico voglio ironizzare su questo mio lato. Sono una persona molto ironica e autoironica, cerco sempre di sdrammatizzare quello che vedo attorno. E penso che sia una caratteristica di tutta la Generazione Z per cui ogni cosa che viviamo o vediamo diventa meme”.

Ma il giovane cantautore deve anche fare i conti con un perfezionismo che fa rima con rigore, impegno e una severità a volte anche eccessiva con se stesso. “Sono il mio peggior critico! Ed è un’arma a doppio taglio perché, da una parte, mi permette di essere sempre aperto nel mettermi in discussione ma, dall’altra, mi lascia sempre aperto ai giudizi soprattutto miei. E mi capita di essere fin quasi cordiale o gentile con le altre persone quando con me stesso sono il primo a non esserlo. Ma la cosa bella è essere consapevoli per riuscire a gestire anche questo aspetto al meglio”.

A proposito di Generazione Z, Matteo è stato di recente protagonista in due contesti molto importanti. In Piazza San Pietro si è esibito in occasione dell’incontro del Papa con i giovani e si è confrontato coi coetanei a Verde Giffoni. “L’esibizione a Piazza San Pietro e la partecipazione a Giffoni sono state due occasioni molto stimolanti perché mi hanno permesso di mettermi in una posizione diversa. Ho portato la mia esperienza e la mia visione, e questo mi è piaciuto molto anche nel confronto con i ragazzi che ho incontrato”.

“Essere stato scelto con Blanco per esibirmi in Piazza San Pietro è stato pazzesco, è stata responsabilità e orgoglio nel rappresentare noi giovani”.

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Dalle cover su TikTok al tour estivo

Ma se c’è un palco che è stato un vero e proprio riscatto per Matteo Romano è quello del Teatro Ariston. “Mi è piaciuto il fatto che molte persone mi abbiano detto che non si aspettavano che sarei riuscito a gestire il palco di Sanremo bene come l’ho gestito. Questa cosa mi dà tanto orgoglio perché è un aspetto su cui ho lavorato tanto e su cui tendo ancora a voler lavorare, da perfezionista quale sono. Soprattutto dal punto di vista dei live vorrei arrivare al livello di performance ancora più alto”.

 
 
 
 
 
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“Nel pre-Sanremo, soprattutto, ho sentito un po’ il preconcetto legato al fatto che arrivassi da TikTok”, ci spiega Matteo .”Forse anche per quello i complimenti che mi sono piaciuti di più sono stati quelli sull’esibizione. Volevo dimostrare di essere un cantante a tutti gli effetti e che non ero lì solo per un paio di video su TikTok. Ho qualcosa da dire e da dimostrare”.

E ora si guarda all’estate, ai live e a nuovo inedito da presentare. “Al tour mi sto preparando insieme alla mia band”, ci anticipa. “Saremo una formazione molto minimal e semplice, anche come stile, con una bassista, un tastierista e una postazione pad per l’elettronica. Non vedo l’ora di potermi confrontare con il mio pubblico; sono veramente contento ed emozionato di potermi raccontare su un palco tutto per me”.

Foto da Ufficio Stampa ABOUT