Dopo l’avventura ad ‘Amici 21’, Nicol pubblica ‘Decimo senso’ che racconta di una nuova consapevolezza e una piena rinascita. La nostra intervista.

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Arriva dal vicentino – nuova culla della musica italiana – e il pubblico televisivo l’ha conosciuta tra i banchi di Amici 21 ma il percorso discografico di Nicol inizia nel 2020. Ritornerai, Pupille, Satellite  (Katoo e Kariim28), Onde (Zeff e Bias), Spotify e Nome (Scirè e Bias) sono i primi sassolini del percorso musicale della ventiduenne. A cui si aggiunge ora il singolo Decimo senso (Hokuto Empire / Sony Music Italy), nato due anni addietro e rimasto ad aspettare il momento giusto per raccontare il suo messaggio.

“Decimo senso è nato un paio d’anni fa – ci racconta la stessa Nicol – quando sono uscita da un periodo un po’ brutto. Ero molto giù e quando ho capito di esserne uscita con le mie forze e di aver trovato tutto dentro di me ho scritto questa canzone. Volevo esprimere quelle emozioni penando che un domani, quando poi l’avrei pubblicata, avrei potuto provare a passarle a qualcun altro.

 
 
 
 
 
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È nata come uno sfogo – continua la giovane cantautrice – e vale come un ‘ce l’ho fatta’ non a raggiungere una cosa materiale ma una cosa ancora più importante. Ovvero il fatto di credere in quello che fai, sapere di essere presente al mondo e fare qualcosa che nessun altro può fare. Sono convinta che, finché siamo noi stessi, qualsiasi cosa facciamo nella vita, secondo me, stiamo portando qualcosa al mondo che nessun altro può portare perché non esiste nessun altro uguale a noi”.

Decimo senso racconta il momento in cui ho realizzato davvero che faccio musica e che la voglio fare per tutta la vita”, afferma sicura Nicol. “Era arrivato il momento giusto per tirare fuori la canzone con il suo messaggio”.

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Nicol e l’esperienza ad ‘Amici 21’

In questo, ovviamente, la partecipazione ad Amici 21 ha giocato un ruolo fondamentale. “È stato difficile e molto bello allo stesso tempo”, ci conferma la vicentina. “A livello professionale è stata un’opportunità grandissima perché durante la pandemia era impossibile avere un palco figuriamoci un palco con così tante spettatori. Professionalmente, è stata una possibilità di crescita grandissima, perché ho studiato molto, e dal punto di vista emotivo è stato un saliscendi continuo”.

“Nella scuola si vivono le emozioni in maniera davvero molto forte, e soprattutto condivisa, quindi questo amplifica sempre tutto”, spiega ancora Nicol. “Amici è stato davvero molto stimolante per la mia musica e per quella che sto scrivendo adesso. Sicuramente all’interno si lavora molto sull’interpretazione e sullo scendere in profondità nei contenuti delle canzoni. Farle le cover è molto difficile ma allo stesso aiuta molto ad aprirsi anche nella propria musica”.

Ma per Nicol, timida per natura, il talent è stata una vera e propria terapia d’urto. “Preferisco sempre non crearmi troppe aspettative, però ero sicura del fatto che la mia più grande difficoltà sarebbe stata quella di essere sotto dei riflettori. Sono una persona molto timida, prima facevo anche fatica a uscire con altre persone la sera o a trovarmi in contesti con più persone. Per me è stata una grande vittoria e mi sono messa alla prova. Per molti Amici è entrare, farcela e arrivare a vincere; invece, per me, l’aspettativa era mettermi alla prova. Fino ad ora sono stata in camera mia, era il momento di uscire e l’ho fatto in un determinato modo, quasi shock”. 

“Ci sono stati dei momenti difficili – confessa – perché se hai delle abitudini diverse è normale che ci siano. Però mi sono trovata benissimo e non vedo l’ora di tornare sul palco, fare dei concerti e stare in mezzo le persone”.

Vicenza, nuova culla della musica italiana

A Vicenza, si diceva, si respira di questi tempi un’aria speciale. “Penso che il fatto di vivere in un posto un po’ chiuso e fuori dal mondo permetta di immaginare tanto”, riflette Nicol. “Vicenza è una città che da piccola non amavo ma con il tempo imparato a capire quanto spazio e aria possa dare quel posto. Ho imparato ad amarlo e quando non sono a casa mi manca tantissimo. Credo che il fatto di vivere in una realtà così piccola ti fa venire voglia di ingrandirti”.

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“Penso anche che in quel posto ci sia un’aura di purezza che alimenta anche il linguaggio crudo che caratterizza artisti come Madame, sangiovanni e gIANMARIA. C’è una grande sincerità nella musica seppure siamo molto diversi ma una cosa che ci accomuna è, appunto, l’essere crudi e molto sinceri nella scrittura ma anche molto personali. Vedere poco fa immaginare molto, penso sia questo il segreto della provincia”.

Ma il confronto come la fa sentire? “Ho imparato che se voglio vivere in questo mondo devo un po’ lasciare che siano altre persone a guardare i numeri non l’artista”, ci spiega Nicol. “Secondo me perché l’artista continui in modo piacevole la sua carriera è meglio che si tiri fuori dai meccanismi che guardano solo ai numeri perché per la musica questo è deleterio. Non ho iniziato a fare musica per paragonarmi a qualcun altro ma perché è uno sfogo e perché ho bisogno di dire determinate cose”.

Foto da Ufficio Stampa