Frada ci racconta i suoi primi due singoli, ‘Mosca’ e ’30 in hotel’, rivelandoci però che il meglio deve ancora venire.

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Dopo il singolo d’esordio Mosca, Frada torna con nuova musica e rilascia il brano 30 in hotel, disponibile dal 22 settembre (Polydor/Universal Music).

Scritto da Frada e prodotto da Francesco Katoo Catitti, 30 in hotel mostra un lato decisamente diverso dell’artista rispetto a Mosca. La melodia pop vanta un ritornello che quasi esplode e che ci fa sentire la sensazione di euforia e di libertà che ci siamo ripresi.

«Da qualche settimana non scrivevo nulla che mi convinceva. Ho scritto un pezzo proprio stanotte e mi convince. – ci dice subito Frada – Per quanto riguarda 30 in hotel, l’ho scritto invece in studio da Katoo a Milano. Ci siamo conosciuti e c’era questo ritornello che abbiamo strutturato insieme. Posso fare ancora di più secondo me. Non posso dirti che è il mio pezzo più forte. Credo di aver fatto già di meglio nelle ultime settimane».

Eppure, già rispetto a Mosca c’è una sorta di evoluzione, di cambiamento.

«Per me Mosca e 30 in hotel sono due brani totalmente diversi tra loro anche per ciò che esprimo. – ci dice Frada – Sono molto affezionato a Mosca perché è quello che mi rispecchia di più tra i brani che ho fatto. È la cosa che più mi somiglia. La nascita di un pezzo poi è casuale. Ci sono tantissime variabili. Mosca è stato il singolo dopo un anno di pausa. Ho raccolto tutta la frustrazione di quell’anno. Se lo ascolto oggi sono ancora felice di sentirlo».

«Tendo a scrivere da solo, le cose più fighe e che più mi piacciono le scrivo da solo. – ci dice ancora Frada – Ultimamente mi capita spesso di scrivere in studio. Ho affinato la tecnica di scrivere sulla produzione e sul beat. È complicato trovare il produttore che sta sulla tua lunghezza d’onda».