Tiqets, in tempi di lockdown, ha incentivato la logica dei tour virtuali. Paolo Fatone ci racconta come si viaggia stando da casa.

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L’obiettivo principale di Tiqets è quello di rendere la cultura più accessibile facilitando la scoperta dei luoghi dell’arte e le esperienze di viaggio. Dall’inizio nel 2014, l’azienda ha permesso a milioni di persone di visitare musei e attrazioni con biglietti istantanei e last-minute, tutto attraverso il proprio smartphone. Tiqets lavora sia con gemme nascoste che con i più importanti musei e attrazioni di tutto il mondo. L’azienda ha sede ad Amsterdam e ora impiega oltre 200 persone in tutto il mondo con uffici ad Amsterdam, Seattle, Las Vegas, Orlando, Philadelphia, Londra, Copenaghen, Parigi, Barcellona, Roma, Vienna, Bangkok, Tokyo e Osaka. In un momento di forte crescita, Tiqets – come tante realtà affini – ha dovuto fare i conti con la pandemia e – facendo i conti con l’impossibilità di viaggiare – ha dato vita a una serie di iniziative legate alla virtual experience.

Le virtual experience non è un’esperienza nuova, ma negli ultimi mesi è stata sicuramente alimentata dalle norme vigenti e dalle limitazioni agli spostamenti. Potrebbe rappresentare, in futuro, una nuova modalità di concepire e organizzare il viaggio? Ne parliamo con Paolo Fatone, Regional Director Central, Southern Europe & Middle East di Tiqets.

«Acquistare un’esperienza di viaggio in modo autonomo e senza intermediari è una tendenza in crescita. – ci dice subito Paolo – Questa componente è crescente e non si va a incasellare nella categoria dei millennials, ma in tutte le categorie. E vale sia per Tiqets che in generale».

«Airbnb è una società innovativa e ha veramente svolto un ruolo di game changer nel modo in cui viene pensata l’ospitalità. Airbnb ha investito in un realtà come la nostra. Ha una componente esperienziale e la loro inventory è complementare a quella di Tiqets. Gli host forniscono esperienze locali che si sposano con la biglietteria che proponiamo noi».

Di fatto, nel 2019 Tiqets ha ricevuto un finanziamento di Serie C da 60 milioni di dollari da Airbnb. La possibilità di acquistare biglietti sul momento, anche last minute e via cellulare, ha fatto leva sul colosso che, a ben vedere, ci ha visto giusto.

Tiqets e la logica del tour virtuale

«Sono un purista e credo nell’esperienza di viaggio insostituibile, ma in alcuni casi c’è da fare di necessità virtù. – ci dice Paolo – Se c’è impossibilità di fare un viaggio reale, è meglio rispondere anche se solo parzialmente alle necessità di bisogno di visita. Prima della pandemia venivamo da un trend di crescita degno di nota. La situazione ora è sconvolgente, ma la vita ti presenta molto spesso il conto, di certezze ce ne sono poche».

«Abbiamo guardato la situazione e su alcuni elementi avevamo poca speranza nel poterli cambiare. Possiamo cambiare alcuni fattori e lì abbiamo iniziato a lavorare su attività come Awakening Weeks. Abbiamo identificato sei mercati, tra cui l’Italia, e dedicato una settimana a ciascuno di loro. Gli eventi di virtual experience hanno permesso a tante persone di sperimentare da casa loro le meraviglie di tutto il mondo. C’è stato un grande riscontro sia da parte dei partner che dai clienti. Abbiamo registrato un engagement di due milioni di persone».

Awakening Weeks, con le sue experience online e dal vivo durante le sei settimane dedicate al risveglio del turismo, ha coinvolto più di 10.000 viaggiatori internazionali.

«Per i cultori del calcio, mi viene in mente un tour molto bello a Casa Milan, gestito dal direttore e con Daniele Massaro guest star. O la live experience su una gondola. Awakening Weeks ha avuto un successo importante. Non ha compensato i volumi economici, ma le attività possono essere elementi virtuosi da prendere in considerazione. Farsi trovare pronti è la parola chiave, è necessario per sopravvivere alla pandemia».

Le virtual experience possono essere una strada alternativa anche in futuro?

«Dipende dalla presenza o dall’assenza di domanda. – ci risponde Paolo – I visitatori potenziali, reali e virtuali, sono disposti a spendere se il prodotto è confacente alle loro aspettative. Penso si possa continuare a declinare in un secondo momento una serie di queste attività, anche in un periodo di ritorno alla normalità. Airbnb ha lavorato molto sulle live experience. Quello che c’è di buono in un periodo negativo può diventare un modello per il futuro. Credo ad esempio che tutti ora abbiano capito quanto sia fondamentale l’acquisto online e la prenotazione live di un ticket. Io ho combattuto una crociata contro attrazioni resilienti e statiche, ci siamo sforzati tanto. In tal senso la prenotazione live del biglietto è una buona norma che verrà tenuta a modello anche per il futuro».

Tiqets e il Festival of Fright

Dopo Awakening Weeks, l’idea di Tiqets è stata quella di lanciare il Festival of Fright, il Festival della paura, offrendo la possibilità di aggiudicarsi e di prendere parte a una serie di visite uniche all’interno di alcune delle attrazioni più spaventose al mondo, che i più coraggiosi hanno potuto esplorare comodamente da casa.

«Durante questi tempi così incerti noi di Tiqets abbiamo pensato di dare visibilità a tutte quelle attrazioni che hanno storie o leggende legate ad Halloween. Alcuni dei nostri utenti, i più fortunati, sono stati sorteggiati per vincere un’esperienza unica e spaventosa (e magari anche un po’ acculturante) all’interno di una delle attrazioni selezionate. – ha commentato Paolo Fatone – Per tutti gli altri utenti, il 30 ottobre, c’è stata la possibilità di visitare il castello del Conte Dracula comodamente seduti da casa propria. Non dimentichiamo che nella vita, ogni tanto, un po’ di leggerezza (e di brivido) aiuta!».