Dopo le hit ‘Scusate il disagio’ e ‘Che disastro’, Amedeo Preziosi è tornato con il singolo ‘Range Rover’. La nostra intervista.

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Range Rover è l’ultimo singolo di Amedeo Preziosi, che come nei brani precedenti – hit quali Scusate il disagio e Che disastro – canta la voglia di divertimento e di libertà. Sentimenti, questi, che nelle settimane di lockdown dovuto al Coronavirus sono diventati qualcosa di più di un semplice desiderio. Consapevolezza della mancanza di qualcosa che davamo per scontato e che abbiamo percepito come lontanissimo.

Ironia e spontaneità sono tra le caratteristiche con cui lo YouTuber si è fatto apprezzare negli anni e che ha trasferito anche in musica. Con lui in Range Rover ha lavorato DJ Matrix, alla produzione anche di Delirio nel 2016  e Anche se non trappo del 2019 insieme a Gabry Ponte, e il risultato è un pezzo che fa cadere nella tentazione dell’ascolto in loop.

Ma tra vita in isolamento, post social e (tanti) singoli in lavorazione, come sta affrontando questo periodo Amedeo Preziosi? Lo abbiamo chiesto direttamente a lui.

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Partiamo dal tuo singolo più recente, Range Rover, uscito il 13 marzo. Da quale idea sei partito per questo pezzo e come lo ha lavorato, anche insieme a Dj Matrix, per arrivare alla versione che ascoltiamo oggi?

Matrix come me è un creativo e qualsiasi ritmica o melodia gli passi per la testa lui me la manda, per capire insieme come lavorare su di essa e se può uscirne qualcosa di carino. Un giorno mi mandò questa demo dalle sonorità molto rap/rock e subito me ne innamorai. E il ritornello (che a parer mio è la parte più forte del brano) è stato ideato da lui, io ho fatto qualche modifica e ho scritto le strofe. Poi un altro ragazzo che fa parte del nostro cosiddetto “team” si occupa degli strumenti, solitamente dei bassi e delle chitarre.  

Così come la costruzione di un edificio, se c’è lavoro di squadra e ogni operaio dà il proprio meglio il risultato non può essere che positivo!

Hai detto che Range Rover è il brano di cui vai più fiero: come mai? Cosa senti che abbia in più rispetto a quanto hai fatto sinora?

Range Rover,a differenza degli altri brani che io reputo più delle “canzonette” che io Riccardo e Simone abbiamo voluto creare per far ballare e divertire i nostri followers, è un singolo vero e proprio. Con Range Rover è come se io avessi annunciato al pubblico qual è lo stile musicale che più mi rappresenta e sul quale voglio lavorare.

Da Delirio del 2016 a Anche se non trappo del 2019, ogni tuo pezzo macina milioni di stream: hai trovato la “formula aurea”?

Io non credo esista una formula definitiva. Con la musica è tutto un su e giù come sulle montagne russe, ogni brano è diverso e non sai mai cosa aspettarti: ci sono brani che pensi siano incredibili e una volta usciti floppano o viceversa. A volte magari un brano a cui non daresti una lira diventa una hit.

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Prima di rilasciare una traccia, avverti l’ansia delle aspettative da parte del pubblico o sei tu stesso ad alzare sempre l’asticella, visti i risultati?

Io prima dell’uscita di un brano sono abbastanza tranquillo, cerco sempre di fare del mio meglio e finché non sento che il brano mi convince al 200% non lo faccio uscire, con la consapevolezza che comunque non si può piacere a tutti. Poi ovviamente, a parer mio, una volta che si riesce a coinvolgere le persone bisogna sempre fare il triplo del lavoro precedente e dare il massimo per non deludere le aspettative di nessuno.

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Ma come nasce l’idea di una canzone e come si sviluppa il processo creativo fra testo e musica?

Il testo deve viaggiare sulle stesse sonorità della base. Se si vuole scrivere un pezzo aggressivo si useranno determinati suoni e strumenti che non si userebbero mai per un pezzo romantico. Come nasce un pezzo? Dipende; a volte si parte da una bozza con quattro note in croce, a volte io parto direttamente scrivendo il testo creandomi la linea melodica della base ancora inesistente nella mia testa.

Probabilmente ora continuerò con i singoli, quest’anno abbiamo lavorato molto e ne ho parecchi in serbo. In un futuro non troppo lontano sicuramente arriverà un bell’album.

Voglia di divertirsi e bisogno di libertà sono tra i temi dei tuoi brani, qualcosa che in questo periodo suona purtroppo molto lontano dal quotidiano… come stai vivendo queste giornate?

Io cerco sempre di trasformare una brutta situazione in un’opportunità. Questi mesi, essendo rimasto completamente da solo a casa, li ho passati principalmente con la testa china sul foglio e le dita sulla pianola. Ho scritto parecchi testi e ideato molte melodie nuove; per ora le tengo nel cassetto e al momento più opportuno ci lavorerò su, non avendo né distrazioni né scuse ho voluto portarmi un po’ avanti col lavoro.

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Nella tua musica, come nei tuoi post social, c’è anche una buona dose di ironia e autoironia: quanto è importante questa chiave?

Ognuno ha il suo carattere, però a prescindere da questo io personalmente credo che sia molto importante, quando si è esposti a un pubblico così ampio, fare un po’ di ironia e autoironia. I follower non sono dei numeri, sono persone reali che ti ammirano e di conseguenza bisogna saper ridere e scherzare con loro. Io li tratto come se fossero tutti miei cari amici pur non conoscendoli.

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L’estate in arrivo sarà senza concerti né festival né uscite in discoteca: come si sopravvive?

Io non sono mai stato un grande appassionato di locali e discoteche, però capisco il disagio di molti ragazzi e la loro voglia di divertirsi come è giusto che sia. Per quanto riguarda date e concerti, vorrà dire che passeremo i prossimi mesi chiusi in studio a fare musica per quando tutto tornerà alla normalità, dobbiamo farci trovare preparati!

Per salutarci, ci sono altri progetti in corso in questo momento? E con i tuoi colleghi Awed e Riccardo Dose?

Sono concentrato al 100% sulla musica, in questo momento sto lavorando insieme a Matrix al singolo estivo e ad altri possibili brani che potranno magari far parte di un album più in là. Per quanto riguarda Riccardo e Simone diciamo che la musica non è esattamente quello a cui aspirano; per ora rimaniamo grandissimi amici e colleghi e magari in un futuro potranno nascere nuove collaborazioni, mai dire mai!

Foto da Ufficio Stampa Newtopia