La nostra intervista al Maestro Beatrice Venezi, che debutta con l’album “My Journey – Puccini’s Symphonic Works”, uscito il 18 ottobre.

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Il primo album del Maestro Beatrice Venezi – realizzato con l’Orchestra della Toscana e uscito su etichetta Warner Music Italia il 18 ottobre – si intitola My journey – Puccini’s Symphonic Works.

Un viaggio – proprio come dice il titolo – che ripercorre e dà nuova vita alle opere di Giacomo Puccini, con cui Beatrice condivide la città di nascita. “Puccini è l’operista più moderno che abbiamo avuto nella storia della musica italiana. – commenta il Direttore d’orchestra ai nostri microfoni – I tempi drammatici delle sue opere fanno sì che si possa parlare di una sensibilità quasi cinematografica. Le sue opere sono quindi facilmente comprensibili anche per un pubblico di giovanissimi”.

“Questo viaggio parte dalla mia città che è Lucca e che spesso e volentieri mi ha portato, tramite la musica di Puccini, in giro per il mondo. – continua poi Beatrice – Essendo il mio album di debutto volevo che fosse una presentazione e Puccini era una scelta obbligata, perché i momenti più importanti della mia carriera sono stati sempre nel suo nome”.

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Quella di Beatrice è una vera e propria missione: appena 29enne, il Maestro è tra le poche donne al mondo a dirigere orchestre a livello internazionale e nel 2018 è stata inserita da Forbes nell’elenco dei 100 giovani Under 30 leader del futuro. “La mia missione è sfatare i cliché che riguardano la musica classica. Molto spesso si pensa che la musica classica vada capita prima di essere fruita. Sì, è un oggetto complesso, ma è anche qualcosa che deve emozionare. La musica classica ha questo potenziale”.

L’altro cliché da sconfiggere è invece quello legato alla presenza femminile in un mondo prevalentemente maschile. “La donna di cultura non si deve curare perché o curiamo il nostro aspetto o il nostro intelletto. – conclude il Maestro – Ormai siamo quasi nel 2020 e i tempi sono maturi per superare anche questo cliché”.