Una mostra fotografica e una conferenza per riflettere su clima e migrazioni al 29° Festival della Letteratura di Mantova.

Dal 30 agosto al 7 settembre, il Forte di Bard partecipa alla 29ª edizione di Festivaletteratura a Mantova con il progetto Non c’è più tempo, un’esposizione potente che mette al centro le emergenze climatiche e le loro conseguenze sulle migrazioni. Ospitata nell’Atrio degli Arcieri in Piazza Lega Lombarda 2, la mostra presenta 90 fotografie selezionate dagli archivi dell’agenzia France-Presse, offrendo uno sguardo crudo e coinvolgente su siccità, inondazioni, incendi e altre catastrofi che spingono milioni di persone a lasciare le proprie terre.

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Non c’è più tempo (ingresso gratuito) è un racconto visivo che documenta l’impatto devastante dei cambiamenti climatici sulla vita umana. Le immagini catturano, infatti, momenti di crisi globale – dalle terre aride colpite dalla siccità alle comunità sommerse dall’innalzamento dei mari. E mettono in luce il legame tra degrado ambientale e migrazioni forzate.

Forte di Bard
Foto Shutterstock

Il Forte di Bard, da sempre attento alle tematiche ambientali, presenta quindi un progetto che unisce arte, giornalismo e attivismo. La mostra si inserisce nel contesto di Festivaletteratura, evento che da quasi trent’anni celebra la cultura come strumento di dialogo e consapevolezza.  E per approfondire le tematiche della mostra, è in programma anche la conferenza In fuga per la vita, che si terrà sabato 6 settembre alle ore 10:00 al Teatro Bibiena di Mantova.

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L’evento, a pagamento (biglietto 7,50 euro, prenotabile su festivaletteratura.it), vedrà protagonisti esperti di calibro internazionale: la sociologa francese Anne-Claire Defossez, il climatologo Luca Mercalli, Sabrina Rossi Montegrandi (Director of Business Development per l’Italia di Agence France-Presse), e il giornalista Luca Misculin. Insieme, analizzeranno come siccità, inondazioni, incendi, insicurezza alimentare e carenza idrica stiano trasformando la vita di milioni di persone, spingendole verso migrazioni forzate.

In copertina Leo Malafaia AFP / Foto Shutterstock

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