Il 30 novembre su Rai 1 va in onda il film Tv che racconta vent’anni di storia italiana attraverso il programma che ha cambiato per sempre il nostro immaginario collettivo.
Nel 1957 la televisione entrò nelle case degli italiani e con lei Carosello, un fenomeno che trasformò la pubblicità in arte e cultura popolare. Il 30 novembre Rai 1 trasmetterà in prima serata Carosello in love, film TV diretto da Jacopo Bonvicini e prodotto da Matteo Rover e Sydney Sibilia, che racconta proprio quegli anni straordinari in cui gli spot pubblicitari conquistarono lo status di opere creative capaci di plasmare il costume del Paese.
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Quando la pubblicità era firmata da grandi artisti
Carosello non fu mai considerato semplice réclame. «Lo facevano attori come Vittorio Gassman, uno degli attori più alti, più intellettuali e preparati culturalmente», racconta Giacomo Giorgio che nel film interpreta il regista Mario De Angelis. «Questo aspetto oggi non c’è più, si è molto perso. Sicuramente ha contribuito a rendere Carosello un prodotto importante».
Il programma rappresentò infatti un momento unico nella storia della pubblicità italiana, quando i confini tra arte e comunicazione commerciale andarono a sfumarsi. Registi, sceneggiatori e attori di primissimo livello prestavano il loro talento a quei brevi filmati che precedevano il segnale orario delle 20:50, trasformandoli in miniature cinematografiche che le famiglie attendevano con trepidazione.
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Una storia d’amore lunga vent’anni
Il film segue le vicende di Laura Ceccarelli (Ludovica Martino), segretaria Rai affascinata dal potere della televisione, e Mario (Giacomo Giorgio), regista scettico che considera Carosello solo un trampolino verso il cinema d’autore. «La sceneggiatura era scritta molto bene, l’idea del personaggio era chiara. – racconta Ludovica Martino – Mi sono immersa in quest’epoca che conoscevo solo attraverso i racconti delle mie nonne».
Tra gli anni Cinquanta e Settanta, mentre Carosello diventa lo specchio dell’Italia che cambia, Laura e Mario vivono un amore fatto di scontri, malintesi e sfioramenti, rischiando di non trovarsi mai. «È un film che fin dall’inizio ci è entrato nel cuore. – confessa Giacomo Giorgio – C’è uno sguardo romantico, anche un po’ malinconico nei confronti dell’errore».
La regia di Bonvicini bilancia realismo storico e tono fiabesco, ricreando quella Roma sognata in cui la televisione divenne contenitore delle speranze di un’intera generazione, quando l’arte pubblicitaria parlava davvero al cuore degli italiani.
Foto: Ufficio stampa Golin Italia