Cinque festival europei dove musica e arte nell’estate 2025 si fondono con paesaggio e creatività: da Valencia alle Alpi friulane.

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In estate la nostra penisola – e, a dire il vero, l’Europa intera – celebra la musica e la dimensione live con festival ed eventi musicali di ogni tipo e per ogni gusto. Dalle manifestazioni che uniscono le performance all’arte a quelle che sposano i contesti naturali, la musica – sempre più negli ultimi anni – esce dai confini del palco e si intreccia con la creatività, l’architettura e il paesaggio.

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Nasce dunque qualcosa di più di un concerto: un’esperienza sensoriale completa, capace di fondere corpo, spazio e immaginazione. È quello che accade in alcune città europee durante l’estate 2025, dove i festival musicali diventano luoghi di espressione visiva, performance partecipativa e dialogo tra linguaggi.

Valencia: jazz e urban music tra futurismo e giardini sonori

Valencia non è solo la capitale mediterranea della musica jazz o del suono urban: è una città che vibra artisticamente anche nelle sue architetture. Il BIGSOUND Festival, il 28 e 29 giugno 2025, ha trasformato la Città delle Arti e delle Scienze in un teatro urbano open air, che ha fatto da scenografia ad artisti come Bad Gyal, Ozuna e Nicky Jam. Un’esperienza dove l’estetica urbana si fonde con la contemporaneità musicale.

Il Festival Jazz di Valencia (12 giugno – 27 luglio) porta invece la grande tradizione musicale tra i Giardini del Palau e le sale del Palau de la Música. Le jam session all’aperto nei quartieri diventano veri happening site-specific, mentre la programmazione nei Jardines de Viveros (1-25 luglio) celebra l’eclettismo con un mix che va dal flamenco alla salsa, dal rock all’indie.

Budapest: Sziget Festival e la città-isola dell’arte totale

Lo Sziget Festival, in programma dal 6 all’11 agosto sull’Isola di Óbuda a Budapest, è molto più che un evento musicale: è un laboratorio artistico globale. Con oltre 550.000 partecipanti e una line-up stellare (Post Malone, Charli XCX, A$AP Rocky, Shawn Mendes), Sziget si conferma una delle esperienze culturali più immersive d’Europa.

Qui la musica convive con performance di arte circense, installazioni monumentali, workshop creativi e spazi di riflessione. L’isola diventa una città temporanea dell’arte, dove ogni angolo è un’installazione partecipativa e ogni concerto è parte di una narrazione più ampia, tra attivismo, identità e utopia collettiva.

Monaco: tra gala sinfonici e jazz sotto le stelle

Nel cuore del Principato di Monaco, il Monte-Carlo Summer Festival (5 luglio – 15 agosto) trasforma location iconiche come la Salle des Étoiles e l’Opéra Garnier in palcoscenici multisensoriali. Will Smith, Paul Kalkbrenner, Santana, Giorgia e molti altri artisti si alternano tra live e serate di gala, in un mix di musica e scenografia visiva.

Il progetto Concerts au Palais Princier (luglio-agosto) offre invece un raro esempio di sinergia tra arte classica, paesaggio e memoria storica. I concerti dell’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo nella Corte d’Onore si svolgono tra le geometrie rinascimentali del Palazzo dei Principi, illuminati dalla luna e dalle partiture di Ravel e Beethoven.

E poi c’è La Note Bleue, sul lungomare, che trasforma la città in un dipinto sonoro: jazz, funk, soul e afrobeat risuonano tra le ombre dei pini e il Mediterraneo.

©BVergely

Formentera: quando la musica è artigianato e radice

Formentera celebra la musica come gesto artistico, rituale e artigianale. I mercati dell’artigianato, con esibizioni serali tra le bancarelle, restituiscono alla musica il suo valore di comunità. La piazza centrale del Mercato dell’Artigianato de La Mola accoglie esibizioni ogni mercoledì e domenica, dalle 16:00 alle 22:00, mentre a Sant Ferran, il mercato offre concerti pomeridiani e serali il giovedì, venerdì e sabato, e, durante il mese di agosto, anche il lunedì e il martedì.

Ma è con il Festival delle Chitarre (12-13 settembre a Sant Ferran) che l’isola mostra il suo volto più autentico: liutai e musicisti si incontrano per celebrare la costruzione manuale degli strumenti, in un dialogo tra tradizione e creazione.

Ekkehard Hoffmann (Ekki), fondatore del laboratorio Formentera Guitars, ha trasformato l’isola in un piccolo santuario del suono, dove la materia vibra e la musica si fa racconto del territorio.

No Borders Music Festival: la musica incontra le Alpi friulane

Infine, un po’ d’Italia. Tra i paesaggi mozzafiato del Tarvisiano, nel cuore delle Alpi friulane, il No Borders Music Festival si distingue come uno degli eventi più affascinanti d’Europa, dove la musica diventa esperienza di natura e arte ambientale. Qui il palco è un prato, una radura, un bordo lago. Le note si fondono con il silenzio delle cime e con i riflessi del Lago di Fusine, creando un’armonia irripetibile.

L’edizione 2025 ospita artisti come Jovanotti, Lucio Corsi, Ben Harper, tutti pronti a esibirsi senza barriere scenografiche né amplificazioni invasive. Ogni concerto è un rito collettivo all’aria aperta, dove il pubblico, seduto su teli e zaini, partecipa in modo intimo e contemplativo. Un festival dove anche il silenzio diventa parte della musica, e l’esperienza artistica è scolpita nel paesaggio.

©Fabrice Gallina

Una nuova geografia del suono

Questi luoghi disegnano una nuova mappa del suono europeo: non più semplice intrattenimento, ma arte ambientale, gesto creativo, linguaggio visivo. Per chi ama l’arte e cerca esperienze culturali fuori dagli schemi, l’estate 2025 sarà il momento ideale per lasciarsi attraversare dalla musica — non solo ascoltandola, ma abitandola.

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