Dodici artisti digitali, da Quiet Ensemble a Auriea Harvey, interpretano presente e futuro nella seconda edizione del VDA Award.

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L’arte digitale conquista la scena con la seconda edizione del VDA Award, il riconoscimento che celebra il dialogo tra creatività e tecnologia. Dodici artisti danno vita a un racconto collettivo che esplora la contemporaneità attraverso linguaggi digitali, dalla realtà virtuale al 3D, dal gaming all’intelligenza artificiale. Le loro opere, visibili dal 9 luglio sul canale YouTube di Var Digital Art e sulla pagina web del VDA Award 2025, interrogano temi come l’identità, l’ambiente, la memoria e le tensioni tra umano e artificiale.

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Solo quattro saranno, quindi, esposte in occasione della finale in programma al Palazzo dei Congressi di Rimini il 23 e 24 ottobre, all’interno di Z!ng – Zone of Innovation and Growth. Il VDA Award si distingue per la capacità di mappare l’arte digitale italiana, offrendo un panorama sfaccettato di estetiche e riflessioni.

Fabio Giampietro, USXR_Courtesy dell artista
Fabio Giampietro, USXR, Courtesy dell’artista

Un viaggio nella complessità del presente

Il VDA Award 2025 si configura come un osservatorio privilegiato sull’arte digitale, capace di generare mondi verosimili che sfidano i confini tra fisico e virtuale. Ogni artista porta una visione unica, trasformando la tecnologia in uno strumento di riflessione critica. Daniele Di Donato crea forme 3D sospese tra sogno e commento sociale, mentre Lorenza Liguori dà vita a mappe emotive che esplorano ferite interiori. Niro Perrone, con un passato nella musica elettronica, costruisce narrazioni surreali che hanno catturato l’attenzione di testate come The New York Times e artisti come Ozzy Osbourne.

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The Cool Couple (Niccolò Benetton e Simone Santilli) indaga il legame tra tecnologia e crisi climatica con un approccio multidisciplinare. E ancora, Pascal Greco fonde fotografia ed estetica videoludica, mentre Martina Menegon, tra Vienna e il cyberspazio, crea esperienze interattive che interrogano l’identità attraverso corpi glitchati. Fabio Giampietro, pioniere dell’arte immersiva, dissolve i confini tra pittura e realtà virtuale, costruendo ambienti dove spazio e tempo si fondono.

Giovanni Motta, con il suo alter ego JonnyBoy, esplora l’universo emotivo dell’infanzia in chiave neopop, e Matteo Mauro ibrida incisione classica e algoritmi generativi, sperimentando con la blockchain. Auriea Harvey, icona della Net Art, intreccia sculture digitali e mitologia, mentre Manuel Gardina unisce arte visiva tradizionale, programmazione ed effetti speciali.

Auriea Harvey, mother child still 6, VDA2025 Courtesy dell'artista
Auriea Harvey, mother child still 6, VDA2025 Courtesy dell’artista

Ma ci sono anche Quiet Ensemble, duo romano di Fabio Di Salvo e Bernardo Vercelli che trasformano fenomeni naturali – come il volo di una mosca o il suono degli alberi – in sinfonie audiovisive, celebrando i “concerti invisibili” del quotidiano.

Arte digitale come lente sul futuro

Oggi l’arte digitale non è più soltanto una pratica espressiva. È una lente di ingrandimento sul nostro tempo, un linguaggio duttile e metamorfico capace di abitare la complessità. Così, attraverso estetiche diverse e tecnologie in evoluzione, le opere offrono una narrazione stratificata della contemporaneità, ponendo quesiti sul rapporto tra umano e artificiale, tra memoria e innovazione.

Fabio Giampietro, CuboGlass Display_Courtesy dell artista
Fabio Giampietro, CuboGlass Display / Courtesy dell’artista

A valutare i valori che accederanno alla finale riminese sarà un comitato scientifico d’eccezione. A formarlo sono Davide Sarchioni (direttore artistico), Alex Tiezzi (responsabile di Var Digital Art), Cesare Biasini Selvaggi, Ivan Quaroni, Gemma Fantacci e Serena Tabacchi. Questo team, con background e prospettive diverse, riflette l’approccio plurale del premio, che abbraccia l’eterogeneità delle pratiche digitali contemporanee.

Per questo 2025 Z!ng si rinnova con un format ambizioso, puntando a ispirare nuovi modelli organizzativi per le imprese, più agili e sostenibili, attraverso il dialogo tra tecnologia e creatività. Il VDA Award si inserisce in questa visione, dimostrando come l’arte digitale possa non solo raccontare il presente, ma anche immaginare il futuro. Le opere dei 12 artisti, con le loro estetiche divergenti e linguaggi ibridi, celebrano la capacità dell’arte di abitare la complessità, trasformando il Villaggio Breda e Rimini in palcoscenici di innovazione e riflessione.

Immagini da Ufficio Stampa

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