Dalle architetture contemporanee di Mareterra alla Rocca: un percorso culturale attraverso la città-stato.
Il Principato di Monaco non è solo Monte-Carlo e Formula 1. Basta mettere piede nella città-stato – poco più di 2 km² di territorio – per capire come il suo immaginario sia spesso ridotto a un’idea di lusso e glamour che non ne restituisce la reale complessità. Accanto al lungomare e agli yacht, Monaco conserva infatti edifici storici, musei, architetture d’autore e una forte attenzione per il design e l’arte pubblica, elementi che ne definiscono un’identità culturale stratificata e sorprendente.
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Quello che proponiamo è un itinerario artistico da percorrere in giornata, pensato per attraversare il Principato seguendo le sue tracce più significative: dai musei storici alle passeggiate volute dal Principe Ranieri III, che ha contribuito a trasformare Monaco in una vera galleria a cielo aperto, dove arte, paesaggio e avanguardia dialogano costantemente.
Le Méridien Beach Plaza
Il nostro itinerario parte da uno degli hotel più amati e frequentati di Monaco: la sua attrattiva risiede nel fatto di essere l’unica struttura dotata di una spiaggia privata, ma anche la recente apertura del Lacoste Cafè – il primo al mondo – e la possibilità di un brunch vista mare giocano a suo favore.

A noi interessa in particolare la galleria permanente situata al piano terra: la hall dell’hotel è infatti uno spazio accogliente che – di anno in anno – ospita esposizioni e mostre di gallerie con sedi in ogni parte del mondo. Fino al 9 gennaio 2026 troverete, ad esempio, la mostra Celebrating The Riviera in collaborazione con la galleria (presente a Londra e Hong Kong) Tanya Baxter Contemporary. L’esposizione rientra nel programma artistico annuale de Le Méridien e può essere ammirata (gratuitamente) sia dai clienti dell’hotel che dai suoi avventori. È un’ottima partenza per comprendere quanto l’arte sia fortemente radicata nel Principato e quanto sia immersa nella vita quotidiana della città-stato.
Piazza Joséphine Baker e il quartiere Larvotto
A questo punto avviatevi lungo Avenue Princess Grace, inoltrandovi nel quartiere Larvotto. Nell’ordine, attraverserete Place Joséphine Baker con la fontana di Guy Lartigue, installata nel 1969 per la Principessa Grace, la spiaggia di Larvotto e ancora più avanti vedrete sia il Grimaldi Forum che Villa Sauber, che presto sarà chiusa per restauri. È questa una delle zone più vive e frequentate del Principato, ricca di ristoranti e di piccoli locali affacciati sul mare.

Passeggiando, inizierete a rendervi conto anche della presenza di importanti e bellissime statue: è il Chemin des Sculptures Rainier III, il Cammino delle Sculture del Principe Ranieri III, che invade l’intero Principato. Un vero museo a cielo aperto che attraversa Monaco da est a ovest. Ne parleremo tra poco, perché è uno degli elementi chiave per leggere il rapporto tra arte pubblica, paesaggio urbano e identità del Principato. Prima però vale la pena deviare verso una delle trasformazioni urbane più significative degli ultimi anni: Mareterra, il nuovo eco-quartiere di Monaco affacciato sul Mediterraneo, pensato come spazio pubblico, paesaggio artificiale e laboratorio di architettura contemporanea.
Mareterra
Mareterra è l’ultima, radicale trasformazione del paesaggio monegasco. Inaugurato a dicembre 2024, il nuovo quartiere nasce letteralmente dal mare e racconta meglio di qualsiasi slogan l’ambizione del Principato: ripensare il proprio spazio senza rinunciare a qualità architettonica, paesaggio e sostenibilità. Sei ettari di terreno strappati al Mediterraneo hanno ridisegnato i confini di Monaco, ampliandone la superficie e dando forma a un’area prevalentemente residenziale affacciata sull’acqua, tra il Porto d’Ercole e la spiaggia del Larvotto, a ridosso del Grimaldi Forum.

Il progetto, avviato sotto il regno del Principe Alberto II dopo una lunga pausa dovuta alla crisi economica del 2009, è il risultato di un lavoro corale che coinvolge firme come Renzo Piano, Alexandre Giraldi e Denis Valode, insieme al paesaggista Michel Desvigne. Il risultato è un quartiere pensato come spazio pubblico prima ancora che privato: un lungomare pedonale, una pineta urbana, un piccolo porticciolo e una sequenza di architetture che dialogano con il mare, trasformando Mareterra in una sorta di laboratorio contemporaneo a cielo aperto, dove urbanistica, natura e visione culturale si fondono in modo organico.

Vi segnaliamo due cose da non perdere assolutamente. La prima è La Grotte Bleue, uno spazio sorprendente incastonato nei cassoni che sorreggono il quartiere, accessibile dal lungomare. Profonda dodici metri, è una sorta di cattedrale marina contemporanea, dove ingegneria, luce e Mediterraneo si incontrano offrendo uno sguardo inedito sul dietro le quinte di uno dei progetti urbani più ambiziosi di Monaco. Lungo la promenade Prince Jacques, Mareterra rivela poi la sua anima più contemplativa: qui troverete lo spazio di meditazione ideato dall’artista vietnamita Tia-Thuy Nguyen. Un bozzolo cristallino affacciato sul mare che traduce in forma sensibile l’idea di benessere e arte pubblica su cui si fonda l’intero progetto del quartiere.

Chemin des Sculptures Rainier III (il Cammino delle Sculture Ranieri III)
Ora siete pronti a lasciarvi alle spalle Mareterra, ma è il caso di introdurvi prima ad una delle meraviglie artistiche del Principato di Monaco: il Cammino delle Sculture di Ranieri III. Ci state già dentro, anche se non è facile rendersene conto: le sculture sono infatti disseminate lungo tutto il territorio e potrebbe capitarvi di ammirare il mare e imbattervi in un’opera di Botero o di aspettare l’autobus e ritrovarvi di fronte alle luci di Marco Lodola. Inaugurato nel 2023 in occasione del centenario del Principe Ranieri III, il Chemin des Sculptures è oggi uno dei modi più efficaci per leggere Monaco attraverso l’arte.

Più di duecento opere disseminate nello spazio urbano trasformano il Principato in un museo a cielo aperto, dove sculture monumentali dialogano con piazze, giardini, stradine e affacci sul mare. Il percorso attraversa Monaco-Ville, Fontvieille e Monte-Carlo, intrecciando storia dinastica e avanguardie artistiche: dai busti dei Grimaldi sulla Rocca alle opere di Rodin, Léger, Arman e Lalanne al Roseto della Principessa Grace, fino allo Sky Mirror di Anish Kapoor davanti al Casino e ai richiami musicali della Belle Époque. Voluto da Ranieri III come progetto di arte pubblica accessibile e viva, e oggi portato avanti dal Principe Alberto II, il Chemin des Sculptures racconta un’idea precisa di città: un luogo in cui l’arte non è ornamento, ma parte integrante del paesaggio e dell’esperienza quotidiana.

Il Casinò di Monte-Carlo
È arrivato ora il momento di muoversi verso uno dei luoghi più rappresentativi del Principato di Monaco: Il Casinò di Monte Carlo è il luogo in cui la storia della città-stato si intreccia in modo più evidente con l’arte e l’architettura. Nato a metà Ottocento come motore economico di un territorio allora fragile, il casinò diventa presto il cuore simbolico del nuovo quartiere voluto dal Principe Carlo III, che proprio da qui prende il nome di Monte-Carlo. L’edificio attuale, progettato da Charles Garnier – lo stesso architetto dell’Opéra di Parigi – incarna pienamente l’estetica del Secondo Impero: una facciata monumentale, interni sfarzosi, affreschi, marmi e decorazioni dorate che trasformano il gioco in esperienza teatrale.

Accanto alle sale da gioco, Garnier realizza anche il Grand Théâtre, oggi sede dell’Opéra e dei Ballets de Monte-Carlo, sancendo definitivamente il ruolo del complesso come centro culturale oltre che mondano. Se oggi il casinò non è più la principale fonte di ricchezza del Principato, resta però uno dei suoi dispositivi simbolici più potenti: un luogo in cui architettura, spettacolo e strategia politica hanno contribuito a costruire l’immaginario di Monaco così come lo conosciamo. Di fronte al Casinò, come già accennato, troverete lo Sky Mirror di Anish Kapoor, parte del Cammino delle Sculture.

Monaco-Ville, la Rocca
L’itinerario si conclude a Monaco-Ville, la Rocca, cuore originario e memoria viva del Principato. Qui, sull’antico nucleo fortificato affacciato sul Mediterraneo, si concentrano i principali edifici simbolici dello Stato: il Palazzo dei Principi, residenza ufficiale della famiglia Grimaldi dal XIII secolo, il Municipio, il Palazzo del Governo, il Consiglio Nazionale e il Palazzo di Giustizia, che raccontano la continuità istituzionale di Monaco.

Poco distante sorge la Cattedrale dell’Immacolata Concezione, luogo di sepoltura dei principi e delle principesse, tra cui Grace Kelly, mentre all’estremità della Rocca il Museo Oceanografico – voluto dal Principe Alberto I – si impone come uno dei grandi templi europei della divulgazione scientifica, sospeso tra architettura monumentale e mare. Passeggiare tra le stradine di Monaco-Ville significa attraversare secoli di storia politica, religiosa e culturale, in un quartiere che, pur essendo il meno popoloso del Principato, ne custodisce l’identità più profonda e stratificata.
Foto di Grazia Cicciotti