La carta Hanji protagonista di tre workshop in Italia tra Musei Vaticani, Fabriano e Roma. Focus su restauro e tintura naturale coreana.

L’Istituto Culturale Coreano in Italia) continua a valorizzare la carta Hanji, non solo come prezioso supporto artistico, ma anche per le sue eccezionali qualità nel restauro dei beni culturali. Già riconosciuta in ambito europeo, la Hanji è protagonista di una serie di iniziative che ne esaltano le caratteristiche, in particolare attraverso la presentazione delle tradizionali tecniche coreane di tintura naturale.

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A partire dal 21 luglio – in collaborazione con i Musei Vaticani, la Fondazione Fedrigoni Fabriano, l’Accademia di Belle Arti di Roma e la Dongduk Women’s University – si terrà un workshop sulla tintura naturale della carta tradizionale coreana Hanji, rivolto agli esperti nella conservazione dei beni culturali della Città del Vaticano e dell’Italia.

L’obiettivo è quello di diffondere l’utilizzo della carta Hanji nella conservazione e nel restauro dei beni culturali. Il tutto trasmettendo le tecniche di tintura naturale che applicano i colori della natura sulla carta Hanji. Il workshop sarà guidato dal professor Lee Seung-Chul, docente di pittura presso la Dongduk Women’s University (Corea del Sud), che ha dedicato metà della sua vita alla reinterpretazione della Hanji attraverso un’estetica moderna.

Collaborerà con lui l’editorialista Seo Ju-Hee, esperta di artigianato e docente associata presso la medesima università. Il professor Lee Seung-Chul ha già fatto conoscere la carta Hanji e le sue tecniche di tintura naturale in Europa. In particolare in occasioni prestigiose come la mostra TISSU-BOJAGI – organizzata nel 2016 a Parigi per il 130º anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica di Corea e la Francia – e nel 2017 presso il Museo del Louvre con l’evento intitolato Carta del passato per il domani. E ancora nel 2018 all’Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro (ICPAL) durante il simposio internazionale intitolato Il mistero del colore: confronto tra Oriente e Occidente.

I workshop

La prima sessione del workshop, che si svolgerà il 21 e 22 luglio presso i Musei Vaticani, vedrà la partecipazione di esperti dei reparti di restauro della carta dei Musei Vaticani, dell’Archivio Apostolico Vaticano e della Biblioteca Apostolica Vaticana. La seconda sessione si terrà il 24 e 25 luglio presso la sala conferenze della Fondazione Fedrigoni a Fabriano, e sarà rivolta ai restauratori provenienti da tutta Italia.

Il 29 luglio si terrà un ulteriore workshop presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. È rivolto agli studenti del corso di laurea magistrale, che da nove anni producono la carta Hanji proprio presso l’Accademia grazie a uno strumento per la produzione della carta donato dal governo coreano. L’iniziativa mira a promuovere l’uso della carta Hanji anche tra le giovani generazioni.

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Dal 2016, anno dell’apertura dell’Istituto Culturale Coreano in Italia, l’Ambasciata della Repubblica di Corea in Italia ha promosso numerose iniziative per valorizzare la carta Hanji come materiale per il restauro. Grazie a questi sforzi, la carta Hanji è stata ufficialmente riconosciuta dall’Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro (ICPAL) come idonea al restauro dei beni culturali. Viene impiegata nei lavori di restauro di importanti istituzioni come i Musei Vaticani, l’Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro (ICPAL) e la Biblioteca Nazionale Centrale d’Italia.

Attualmente, presso l’Istituto Culturale Coreano in Italia è infine in corso la mostra straordinaria Hanji, Sperimentazioni 2025.

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