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Ci sono avventure che capitano al volo e così è successo questa volta, abbiamo accettato un invito di Angelo Accardi e del suo team di andare a Miami alla Art Week. L’occasione è quella di seguire un grande artista nel mondo e conoscere, da dietro le quinte, aspetti del mondo dell’arte che sono nascosti ai più. 

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L’Art Week di Miami è l’evento principale di arte contemporanea degli Stati Uniti. Oltre venti appuntamenti concentrati in una settimana con due poli fieristici principali, Art Basel e Miami Art. Miami rappresenta una piattaforma intercontinentale di incontri tra gallerie, musei, collezionisti e artisti. Un circo che in un momento così critico per l’arte, rappresenta un valido termometro del mercato, un appuntamento quasi obbligatorio.

In questo contesto Angelo Accardi è sicuramente uno dei principali protagonisti, sicuramente della scena POP. Artista capace di performance travolgenti, campione di vendite della Eden Gallery, il principale player internazionale nella commercializzazione del Pop, Accardi si muove disinvolto in eventi internazionali come questo, dove ormai è di casa. 

Angeo Accardi, lo Stile

Il suo stile, caratterizzato da ironia, estro pittorico, citazioni contemporanee, prospettive vertiginose è accessibile e divertente. Una pittura che ha, allo stesso tempo, la capacità di soddisfare i palati più raffinati. L’artista non ha remore di cimentarsi con personaggi che hanno segnato la storia dell’arte. Caravaggio, Dalì, Canaletto, Bramante sono solo alcuni dei tanti maestri con cui Angelo Accardi, con estremo rispetto, dialoga in ogni sua opera. 

Tele di grande dimensione coloratissime, quadri che riescono a illuminare ambienti di gioia e colore. Progetti che entrano nelle case accompagnati da grandi sorrisi. Questa la magia di Accardi.

Significativa l’operazione di Art Crimes, (Veneranda BIblioteca Ambrosiana 2025) che proprio in questo gioco svela il grande divertimento dell’artista di dialogare con i grandi maestri del passato e del presente sottolineando il concetto di ispirazione, emulazione e copia. 

Icona del suo linguaggio lo struzzo, protagonista di scenari dove si incontrano personaggi e star di ogni tempo. Un uccello che non vola, un’icona dell’essere umano che, disorientato dal nostro tempo, travolto dalle emozioni e dalla tecnologia. Un essere sempre un po’ a disagio. 

Ti abbiamo visto impegnato in una performance emozionante, una tela con i tuoi struzzi tirata su in pochi minuti, dipingendo anche con le mani.

Beh, questa è una cosa bellissima che mi riporta indietro nel tempo perché la mia formazione è proprio da artista on the road. Diciamo che tornare a dipingere per strada è qualcosa che mi emoziona molto. Lo faccio ben volentieri anche perché, in un mondo in cui la tecnologia ha preso il sopravvento, mediare l’arte attraverso l’uomo, l’espressione artistica costruita proprio dalle mani dell’uomo è un valore aggiunto. Ecco, secondo me, questi momenti sono momenti liberatori di un artista che, attraverso proprio le mani, il gesto, riesce a plasmare in qualche modo la materia e renderla qualcosa di magico perché è una cosa che si crea al momento e quindi è la magia proprio di vedere dal primo segno, proprio al momento in cui l’artista dice sì, ferma e decide appunto di regalarci questi momenti di pura espressività.

A New York stai proponendo una mostra in dialogo con Salvador Dalì.

Salvatore Dalì è tra gli artisti che ho sempre più amato e devo dire anche copiato perché mi hanno sempre incuriosito le forme, l’abilità tecnica e anche le cromie. Abbiamo una cosa in comune con Salvatore Dalì, mi permetto di dire questo: Salvatore Dalì diceva che un bravo artista deve essere capace di dipingere una pera anche nel bel mezzo di una rapina. 

Il tuo struzzo preferito di che colore è? 

Il mio struzzo preferito è quello che cambia abito ogni giorno. Non ci sta uno struzzo che mi rappresenta più di un altro. Mi piace vestirli attraverso dei colori dell’anima che cambiano ogni giorno.

Angelo Accardi è artista a tutto tondo, lo abbiamo visto con una personale a Venezia a Palazzo D’Amore dalle Rose nel settembre 2024, a Milano nella primavera del 2025, con Art Crimes, alla Reggia di Caserta in Crash e a New York in dialogo con Salvador Dalì. Se ami l’arte concettuale e minimalista con Accardi si è fuori gioco.  

Angelo Accardi è artista che travolge in un percorso che ricorda la Grande Bellezza. O lo ami o lo detesti. Un uomo a tinte forti, preparato e deciso…  Un signore nell’accogliere gli ospiti, Accardi è artista a tutto tondo. Uno studio rinascimentale nella sua Sapri davanti alla spiaggia. Ribelle e amante della chitarra, è seguito da Saint Studio, designer di alta moda partenopea, in ogni suo evento.  Un team completo con ufficio stile, assistente, curatore, art dealer. Una piccola portaerei capace, dietro a occhiali da sole fumé di dialogare con tutto il mondo dalla Cina agli Stati Uniti e di rappresentare l’Italia con intelligenza e ironia. 

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