Christian Gangitano, co-founder della Casa degli Artisti, ci racconta la storia dell’edificio e la sua funzione odierna.

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Negli spazi della Casa degli Artisti di Milano incontriamo il co-founder Christian Gangitano, che ci racconta quanto l’edificio sia oggi fondamentale per la vita artistica della città. «Questo è uno spazio storico. – racconta – Nasce proprio come spazio per l’arte, tanto che si chiamava Ca’ dei Pittori. Due fratelli lungimiranti e mecenati, i Bogani, commissionarono la costruzione di questo spazio all’architetto e ingegnere Luigi Ghò e lui lo progettò con la luce. Nel 1910 agli artisti serviva la luce e, grazie al cemento armato, Ghò potè costruire queste grandi vetrate esposte a nord. Gli artisti che hanno fatto grande il nome di Brera avevano bisogno di luce, che è parte fondamentale della creatività».

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Oggi la Casa degli Artisti è gestita da cinque associazioni. «È uno spazio pubblico. – dice Gangitano – È stato stato ristrutturato nel 2007 per poi essere messo a bando e dato alle associazioni. Lo abbiamo inaugurato nel 2020, ma c’è stata la pandemia. Siamo sopravvissuti grazie a un crowdfunding. Il progetto ora è entrato a regime. Questo quartiere molto popolare ha subito però delle dinamiche che ne hanno cambiato i connotati. Brera era famoso per l’arte in tutto il mondo e ora non ha neanche più una bottega».

Gangitano Casa degli artisti
Gangitano Casa degli artisti

Proprio per questo, un luogo come la Casa degli Artisti – in cui «si crea» – è fondamentale. «Non siamo un Museo né un teatro, nonostante contempliamo tutte le discipline. – conclude Gangitano – L’elemento caratterizzante è che qui vedi gli artisti e gli scrittori all’opera».

Intervista di Marco Del Bene
Foto di Simone Panzeri

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