Il giovane quartetto milanese dei Watt vince il Festival di Castrocaro 2020, andato in onda su Rai2 condotto da Stefano De Martino. Conosciamo meglio il gruppo.

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I Watt, giovane quartetto milanese, si sono aggiudicati il Festival di Castrocaro nell’edizione numero 63. La finale, andata in onda su Rai2 (e in simucast su Rai Radio 2) con la conduzione di Stefano De Martino, porta così il gruppo direttamente all’Audizione dal vivo per tentare l’accesso a Sanremo 2021 nella sezione Nuove Proposte.

È tutto incredibile ed è solo l’inizio. Vi ringraziamo per il tifo e l’amore.

Sono queste le prime parole dei Watt su Instagram a poche ore dalla proclamazione, che ha visto la loro Fiori da Hiroshima imporsi sui brani degli altri finalisti. A giudicare i talenti in gara è stata una Giuria Artistica d’eccezione formata da Bugo, Maria Antonietta, Taketo Gohara e Riccardo Zanotti (Pinguini Tattici Nucleari).

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E a concorrere alla vittoria dei Watt sono stati, oltre che i voti dei giudici anche i giudizi degli esperti di Rai Radio 2 combinati con le preferenze del pubblico attraverso gli ascolti su TIMMUSIC. Al secondo posto si è classificato quindi Niccolò Dainelli in arte Daino, mentre Stefano Farinetti in arte Neno ha chiuso in terza posizione.

Ma chi sono i Watt? Conosciamo meglio la band vincitrice di Castrocaro 2020.

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I Watt e il brano ‘Fiori da Hiroshima’

Originari di Milano, i Watt sono un gruppo formato da giovanissimi talenti. Greta Elisa Ravelli Rampoldi, 15 anni, è la voce affiancata dai musicisti Matteo Ravelli Rampoldi (19 anni), Luca Corbani e Luca Vitariello (entrambi 21 anni). La loro carriera è iniziata nel 2013, in oratorio, e sul palco del Padiglione delle Feste di Castrocaro Terme hanno portato una versione personale di Rolls Royce di Achille Lauro insieme a un accenno di Vacanze romane dei Matia Bazar su richiesta di Maria Antonietta.

https://www.instagram.com/p/CEbLxoOqost/

Ma a convincere i giudici è stato soprattutto il loro singolo Fiori da Hiroshima, di cui il gruppo racconta: “Il brano è nato un anno fa da un giro di chitarra registrato al cellulare. Era un momento delicato personalmente per alcuni di noi, da lì ci è venuto il senso del brano.”

Nessuno conosce le difficoltà di essere giovani in generale, e giovani oggi, come i ragazzi stessi.

“Siamo spesso etichettati come superficiali, persi nei social, nell’apparire e nelle cose materiali. – concludono i Watt – Ma in realtà dentro di noi c’è un bel casino. Per questo cerchiamo di portare fuori qualcosa di buono dalla nostra bomba nucleare interiore”.

Foto di Federico Guberti da Ufficio Stampa Festival di Castrocaro 2020