A Sanremo 2020 con il brano ‘Niente (Resilienza 74)’, Rita Pavone ha raccontato il suo Festival nel salotto di Verissimo e ha risposto alle critiche ricevute.

Ha regalato una bella dose di rock and roll al Festival di Sanremo dove è tornata in gara in questo 2020 a ben quarantotto anni dalla precedente partecipazione. Rita Pavone, reduce dalla kermesse canora, è ospite di Verissimo nella puntata in onda sabato 15 febbraio.

Intervistata da Silvia Toffanin, la cantante si è detta grata ad Amadeus per averla selezionata fra i Campioni: “Credevo di non essere stata scelta. Quando mi ha chiamata è stata un’emozione bellissima. Amadeus non ha tenuto conto della mia età, ma ha sentito la voce e l’energia. Gli sono profondamente grata”.

Niente (Resilienza 74) è il brano che la Pavone ha portato in gara e suona come un vero e proprio mantra della vita. “Ho avuto delle batoste sul piano personale nell’ultimo anno che sono riuscita a superare: la morte di mio fratello minore. – confessa la cantante – Per me è stato un dramma!”

Ho cercato di lottare contro una forma di stanchezza interiore. La musica mi ha tirato fuori da tutto. Ho trovato tante persone che mi vogliono bene e mi sono aggrappata a loro.

E alle polemiche corse in rete, la Pavone risponde così: “Non so cosa voglia dire essere “sovranista”, ma se significa amore per il mio paese sì! Io amo l’Italia e le mie radici”. Quindi, precisa in merito al tweet su Greta Thunberg: “È stata una battuta infelice e chiedo scusa. Apprezzo molto quello che fa, ma sono scettica su quello che le sta attorno: un’organizzazione mostruosa che strumentalizza le sue battaglie”.

La domanda finale riguarda, invece, il rapporto con Loredana Bertè che l’aveva esclusa dal concerto evento Amiche in Arena. “Non frequento più Loredana perché per me è stata una delusione. – spiega senza mezzi termini Rita Pavone – Avrei apprezzato una telefonata che non c’è stata, ma vivo bene lo stesso”.

Foto da Ufficio Stampa Mediaset