Claudia Lagona, in arte Levante, debutta al Festival nell’edizione numero settanta e sul palco dell’Ariston porta ‘Tikibombom’. Ecco il testo della canzone.

Prima volta al Festival per la cantautrice Levante, che sul palco del Teatro Ariston si presenta con Tikibombom. L’artista siciliana firma il brano insieme ad Antonio Filipelli e mentre da venerdì 7 febbraio è disponibile Magmamemoria MMXX, repack dell’ultimo progetto discografico della Lagona.

Ricco cofanetto quello di Levante, che comprende un doppio CD con 31 tracce, 4 bonus tracks e il disco live registrato al Mediolanum Forum di Assago (MI) a novembre 2019. “Tikibombom è il ritmo sul quale non ballano le persone che descrivo nel brano – spiega la cantautrice – È una lettera scritta di getto a quattro persone che mi piacciono e che spesso non vengono comprese.”

https://www.instagram.com/p/B79DaWWIpqu/

E ancora: “Nella prima strofa ho raccontato loro che impressione mi fa guardarli, nella seconda strofa come appaiono agli occhi di molti. Nei ritornelli li ho rassicurati dicendo loro che la diversità è ricchezza, seppur ultimi a volte, consapevoli di essere vento e mai bandiera.”

Un canto d’inclusione, un canto per gente libera. Questa canzone parla a tutti, a tutti quelli che hanno qualcosa di speciale da difendere e a tutti quelli che non hanno capito d’avere qualcosa di speciale da difendere.

Levante: il testo di ‘Tikibombom’

TESTO e MUSICA: Levante

Ciao tu, animale stanco
sei rimasto da solo
non segui il branco.
Balli il tango mentre tutto il mondo
muove il fianco sopra un tempo che fa
Tikibombombom.

Hey tu, anima indifesa
conti tutte le volte in cui ti sei arresa
stesa al filo teso delle altre opinioni
Ti agiti nel vento
di chi non ha emozioni.
Mai più, è meglio soli che accompagnati
da anime senza sogni pronte a portarti con sé, giù con sé.
Laggiù, tra cani e porci,
figli di un Dio minore pronti a colpirci
per portarci giù con sé, giù con sé.

Noi, siamo luci di un’altra città
siamo il vento e non la bandiera, siamo noi.
Noi, siamo gli ultimi della fila
siamo terre mai viste prima, solo noi

Ciao tu, freak della classe
“Femminuccia” vestito con quegli strass
prova a fare il maschio
ti prego insisto.
Fatti il segno della croce e poi
rinuncia a Mefisto.

Hey tu, anima in rivolta
questa vita di te non si è mai accorta
colta di sorpresa, troppo colta
troppo assorta, quella gonna è corta.
Mai più, è meglio soli che accompagnati
Da anime senza sogni pronte a portarti con sé, giù con sé.

Noi, siamo luci di un’altra città
siamo il vento e non la bandiera, siamo noi.
Noi, siamo gli ultimi della fila
siamo terre mai viste prima, solo noi.
Noi siamo angeli rotti a metà
siamo chiese aperte a tarda sera, siamo noi.
Noi, siamo luci di un’altra città.

Siamo il vento e non la bandiera, siamo noi.
Noi, siamo gli ultimi della fila
Siamo terre mai viste prima, solo noi.
Noi siamo l’ancora e non la vela
Siamo l’amen di una preghiera, siamo noi.

Ciao tu, animale stanco
sei rimasto da solo
non segui il branco.
Balli il tango mentre tutto il mondo
muove il fianco sopra un tempo che fa
Tikibombombom.

LEGGI ANCHE: Sanremo 2020, Loredana Bertè: «Non premiate chi promuove violenza»

https://www.instagram.com/p/B8BMvHRo1mt/

Foto da Ufficio Stampa Warner Music Italia