La fine del Ramadan 2019, per la prima volta, è stata dedicata da alcune comunità arabe in Italia al Santo Padre come atto di riconoscenza per il suo impegno al dialogo.

Si è celebrata lo scorso 4 giugno la fine del Ramadan, mese del digiuno per le comunità musulmane che commemorano così la ricorrenza della rivelazione del Corano a Maometto. Proprio quest’anno per la prima volta alcune organizzazioni islamiche hanno dedicato la festa di chiusura (Eid) a Papa Francesco. E la decisione è stata raggiunta in nome del dialogo e dell’impegno che il pontefice ha da sempre messo in atto nei confronti dei religiosi musulmani.

L’unica voce forte, chiara, contro ogni discriminazione è quella di Papa Francesco. E arriva dritta al cuore di tutti i musulmani del mondo.” Sono queste le parole del fondatore di Co-mai Foad Aodi che su Vatican News ha dato motivo della scelta mai compiuta in precedenza. E a fianco delle comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai), si sono schierate anche la Confederazione Internazionale laica interreligiosa (Cili-Italia), l’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e il Movimento internazionale Uniti per Unire e le associazioni e Comunità aderenti.

In qualità di portavoce, Aodi ha poi espresso la riconoscenza di un’ampia fetta delle comunità islamiche verso il Papa Francesco, a cui riconoscono un ruolo importante nel dialogo interreligioso. “Per moltissimi musulmani in Italia – continua Aodi – Papa Francesco è un punto di riferimento. Con grande soddisfazione, ho ricevuto decine di adesioni da moschee e centri culturali alla mia iniziativa di dedicare questa festa al Papa.”.

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Non solo dialogo ma anche impegno per la conoscenza contro discriminazioni e violenza nei confronti delle minoranze, dei migranti e in generale dei deboli. Sono proprio questi i motivi principali alla base della decisione con cui il mondo arabo in Italia compie un passo che si può dire storico.

E questo dimostra come gli appelli di pace che Papa Francesco rivolge alla comunità al di là del solo periodo di Ramadan vengano recepiti e accolti anche nelle comunità musulmane. È sempre Foad Aodi a confermarlo su Vatican News: “Arrivano sicuramente anche all’islam, facendo del bene. Dobbiamo schierarci con la Chiesa per la difesa dei cristiani e di tutti i credenti delle altre religioni.”

Siamo contro ogni muro di separazione. Secondo le nostre statistiche, le violenze contro gruppi religiosi sono aumentate del 30% negli ultimi tre anni. Dobbiamo intervenire, non possiamo tiraci indietro – conclude Aodi.

L’ultimo appello a chiusura del Ramadan va infine alla politica, a cui le comunità islamiche chiedono di non trasmettere più messaggi di divisione e odio. “L’unica via di uscita è la fraternità: tirare le religioni dentro il calderone della politica è pericoloso, molto pericoloso”.