Il giallo dello scrittore inglese Stuart Turton ispira una temporary escape room a Milano. In un’ora di tempo i partecipanti devono scoprire chi ha ucciso la giovane Evelyn Hardcastle.

L’invito a un ballo diventa un’autentica trappola. E questa volta, a essere bloccati in una stanza, non sono i protagonisti di libro ma i suoi lettori. A Milano, infatti, è stata inaugurata una temporary escape room che si ispira al giallo Le sette morti di Evelyn Hardcastle, dell’inglese Sturat Turton. Si tratta di un’iniziativa curiosa che Neri Pozza ha realizzato insieme a The Impossibile Society e che trasforma la lettura in un’esperienza ancora più coinvolgente.

Aperta fino al 31 luglio 2019, l’escape room di Porta Ticinese 107 riproduce gli interni della magione di campagna in cui il romanzo è ambientato. Qui, una festa in maschera organizzata da Lord Peter e Lady Helena diventa il teatro della morte della figlia Evelyn, uccisa da un colpo di pistola.

Chi ha ucciso la giovane e bella Evelyn Hardcastle? – si legge sul sito ufficiale dell’escape room – Sessanta minuti di tempo per mettersi alla prova e trovare la chiave per uscire dallo studio di Blackheath House.

L’esperienza può essere vissuta da un numero di giocatori da tre a sei e i partecipanti devono districarsi tra enigmi, indizi e misteri per uscire dalla stanza in cui sono rinchiusi. Lo scenario riporta direttamente agli Anni Venti del secolo scorso, con i grandi specchi, le foto in bianco e nero alle pareti, quadri, lampadari e fitte librerie.

LEGGI ANCHE: Libreria Galleria Demetra: sette secoli di libri all’ombra di Brera

Ogni angolo e ogni oggetto sono legati a un momento della narrazione ma potrebbero anche nascondere un elemento fondamentale per sciogliere la trama. Per liberarsi serviranno capacità logiche e una buona dose di intuizione, ma soprattutto uno spirito di osservazione assai acuto.

E se aggiungiamo il fatto che, in quello stesso castello, anni prima era morto anche il giovane Thomas Hardcastle, il mistero s’infittisce. Ma il divertimento raddoppia.