Il progetto Event Horizon Telescope ha svelato per la prima volta come si presenta un buco nero. O meglio, la sua ombra.

Si trova nel mezzo della nostra galassia, a 55 milioni di anni luce dalla Terra, e per la prima volta possiamo ammirare come si presenta. Il progetto Event Horizon Telescope è riuscito a immortalare un buco nero, o meglio, l’ombra che esso proietta nello spazio e la foto entra nella storia in un anniversario importante. Cento anni fa, infatti, arrivava la prima immagine di un’eclissi solare e, oggi come allora, gli scatti confermano le teorie di Albert Einstein.

Considerata dagli studiosi quale foto del secolo, l’istantanea mostra la linea dell’orizzonte con la distorsione degli elementi spazio-tempo confermando dunque la relatività. Sullo sfondo scuro, si nota il punto preciso in cui le coordinate spaziali e temporali vengono letteralmente risucchiate fino a non permette più nemmeno alla luce di passare.

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A cogliere l’immagine sono stati otto radiotelescopi collocati attorno alla superficie terrestre come una sorta di “macchina fotografica virtuale” in modo da inquadrare il luogo estremo da cui sono ricevibili informazioni.

I dati risalgono a ventiquattro mesi fa, esattamente all’11 aprile 2017 – dopo ben dieci anni di preparazione –, e comprendono sessantacinque ore di informazioni elaborate dal Max Planck Insitute e dall’Osservatorio Haystack. Quattro le squadre al lavoro, coinvolte separatamente per evitare qualsiasi tipo di influenza per un totale di circa sessanta istituti scientifici al lavoro sul progetto Event Horizon Telescope (EHT).

In occasione di un’attesissima conferenza stampa alla National Science Foundation la fotografia con l’ombra del buco nero è stato mostrato al mondo in diretta streaming. “Per la prima volta l’umanità ha la possibilità di vedere un buco nero, una ‘uscita a senso unico’ dal nostro universo”, ha dichiarato il direttore del progetto Sheperd S. Doeleman, sottolineando con orgoglio:

Questa è una pietra miliare nell’astronomia, un’impresa senza precedenti per la scienza.

Ecco, allora, il buco nero al centro di M87, un anello luminoso con un disco scuro all’interno che ha un diametro di 40 miliardi di chilometri. E ci dice che Einstein aveva ragione.