Il fondatore di Facebook si rivolge ai governi di tutto il mondo con una lettera aperta sul Washington Post.

Fondatore e CEO di Facebook, Mark Zuckerberg ha scritto una lunga lettera aperta rivolgendosi ai governi di tutto il mondo per collaborare nella costruzione di nuove regole sul web. Pubblicata sul Washington Post, la lettera di Zuckerberg arriva dopo il giro di vite – si spera – in materia di privacy e si concentra sulla protezione “dai contenuti pericolosi” che circolano in rete.

Gestione dei contenuti nocivi, garanzia di trasparenza nelle elezioni, protezione dei dati e portabilità: queste le tematiche fondamentali attorno alle quali si articola lo scritto di Mr. Facebook (ma anche Instagram & Co.) sulle colonne del quotidiano del patron di Amazon.

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“La tecnologia è parte importante delle nostre vite anche compagnie come Facebook hanno enormi responsabilità”. Così esordisce Zuckerberg che pone al centro il ruolo delle piattaforme social nella quotidianità di milioni di persone. Ed è proprio questo il motivo per il quale diventa sempre più importante garantire la sicurezza di tutti gli utenti in modo da “mantenere al sicuro l’intera comunità”. Da qui la richiesta: “Credo che abbiamo bisogno di un ruolo più attivo da parte dei governi e di chi fa le leggi. Aggiornando le regole di internet, possiamo preservarne il meglio […] proteggendo allo stesso testo la società da danni più ampi”.

Il primo punto di intervento riguarda i contenuti nocivi, in merito alla cui definizione Zuckerberg chiede l’intervento di enti indipendenti. A loro il compito di stabilire degli standard in base ai quali valutare le attività delle aziende con conseguenti interventi di rimozione nel caso si segnalino violazioni.

Quindi, Zuckerberg passa all’annosa questione sollevata dallo scandalo Cambridge Analytica; a tale proposito, per garantire la correttezza delle elezioni, occorre ridefinire completamente le norme di utilizzo dei dati personali ed eliminare ogni interferenza da parte della propaganda politica.

Il terzo snodo è in tema di privacy degli utenti, per cui il CEO di Facebook propone una legislazione completa a livello globale sul modello del Regolamento generale dell’Unione Europea. Infine, si parla di portabilità dei dati per la quale sarebbe auspicabile un modello condiviso di trasferimento open source.

“È tempo di aggiornare le regole per definire chiare responsabilità per le persone, per le aziende e per i futuri governi”, conclude Zuckerberg. Fiducia ce n’è, aspettiamo l’impegno concreto.

Articolo di Paola Maria Farina