Il 15 dicembre esce il primo singolo dell’ ensemble di chitarre composta da trenta elementi, tutti fra i 13 e i 23 anni, provenienti dalla provincia di Frosinone: ci hanno raccontato cosa significa per loro la musica

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La Eko Orchestra è una particolarissima realtà musicale che arriva dal basso Lazio, precisamente dalla provincia di Frosinone: un progetto inclusivo e interculturale, riconosciuto nel 2011 dal MIC come Gruppo di Interesse Nazionale, che basa tutto il suo sound di circa 30 elementi sulle chitarre. Non c’è limite ai generi che la Eko Orchestra, composta da musicisti fra i 13 e i 23 anni, può affrontare e reiventare: l’ultima sfida è stata quella di suonare il rock con le chitarre classiche, sfruttando le potenzialità timbriche dello strumento e riaffermando il concetto portante che muove l’Orchestra fin dalla sua fondazione, nel 2008, cioè che la musica non va divisa in generi ma è una sola.

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La Eko Orchestra ha vinto il LAZIOSound nella categoria Borderless ed ora è pronta ad uscire il 15 dicembre con il suo nuovo singolo, “Gitano”: non è un inedito ma un brano già suonato dal gruppo, scritto dal Maestro Eugenio Becherucci e pensato originariamente per un ensemble polistrumentale, successivamente riadattato per le chitarre in occasione del tour europeo del 2016 della Eko Orchestra.

La realtà della Eko Orchestra rivendica così un animo nomade e in costante mutamento: ma sono proprio loro a raccontarcelo, insieme alle emozioni ancora fresche della vittoria del LAZIOSound e a molte altre storie.

Eko Orchestra: “Gitano, il nostro profilo Nomade legato alla musica”

Voi siete una realtà  molto particolare, la vostra musica è ricca di storie e sfumature e soprattutto diversa dagli standard attuali: vi aspettavate di vincere il LAZIOSound?

La vittoria di LazioSound è stata assolutamente una grandissima sorpresa per noi!

Sappiamo di essere un realtà molto originale anche perchè parlare di orchestra di Chitarre è un po’ un ossimoro, però la vittoria è stata sicuramente una piacevole sorpresa.

Come (e se) l’esperienza di LAZIOSound ha impattato sul vostro modo di fare musica?

Ci ha dato una personalità nuova, una responsabilità  diversa ed ognuno di noi ha conosciuto delle realtà  che ruotono intorno alla Musica che sono determinanti per la buona riuscita della performance musicale. Siamo più consapevoli anche delle potenzialità nostre ma della Musica in generale.

Parliamo del singolo “Gitano”: non un inedito ma un vostro cavallo di battaglia, perchè avete scelto proprio questo brano?

Gitano è un brano scritto dal Maestro Eugenio Becherucci, originalmente nasce per un ensemble polistrumentale successivamente in occasione del Tour Europeo 2016 della Eko Orchestra viene pensato per Ensemble di Chitarre. E’ stato da sempre il “cavallo di battaglia” della Eko Orchestra, un brano dinamico, molto virtuosistico, pieno di colorature tipiche della chitarra e pieno di ritmo spagnoleggiante. All’intento ci sono soli, improvvisazioni che danno giusto rilievo ai componenti della Eko Orchestra. Il brano consta di ben 6 parti reali più la sezione ritmica. In occasione del concorso LazioSound, sono stati aggiunti al brano contrabbasso, Cajon e tamburo a cornice.

E’ stato scelto come brano per il videoclip di LazioSound perchè rappresenta in pieno il nostro profilo Nomade legato alla Musica. Il Gitano è un personaggio spagnolo che viene dal nord africa e vaga per l’Europa, unendo cosi comunità  spagnole, francesi ed italiane appunto. La caratteristica della Eko Orchestra è che comprende circa 40 ragazzi tutti under 25, provenienti da ben 12 comuni della bassa provincia di Frosinone!

E così, come il Gitano, anche la Eko Orchestra unisce comunità  cooperanti in Musica, a dimostrazione di come la Musica possa unire ed avere imponenti caratteristiche dinamiche nella socializzazione.

Torniamo alle origini, alla nascita dell’Eko Orchestra: come è nato e come si è sviluppato questo bel progetto?

La Eko Orchestra è una ensemble di Chitarre che conta circa 30 elementi e tutti ragazzi tra i 11 e 24 anni. Nasce nel 2008 dal Festival Internazionale della Chitarra di Castrocielo (FR) evento in cui molti giovani si appassionano alla Musica e alla Chitarra.

E’ stato realizzato un CD nel 2017 e la somma ricavata dalle vendite sono state donate alla Scuola Statale Omnicomprensiva di Amatrice. Nel 2016 e 2017 la Eko Orchestra ha partecipato a due tour europei suonando insieme ad altre due orchestre giovanili di chitarra francesi e spagnole, gli unici a rappresentare l’Italia. E’ stata apprezzata come realtà  musicale, suonando alla presenza dagli stessi Michele Santoro, Antonio Padellaro e Marino Bartoletti.

La Eko Orchestra ha una componente fortemente pedagogica, unendo ragazzi provenienti da circa dodici comuni della Provincia di Frosinone. Ognuno di loro porta con se esperienze, culture, conoscenze ed età diverse. Il lavoro musicale si basa sull’idea della cooperazione, sul senso di responsabilità  (e non sulla competizione). Vige nel gruppo un fattore fortemente sinergico appunto!

“Tanti sono stati i repertori musicali affrontati e suonati dai ragazzi della Eko Orchestra” – ci raccontano ancora i ragazzi parlando del loro futuro “La nostra ultima scelta musicale è quella di suonare Rock con le chitarre classiche, di trattare il repertorio rock sfruttando le potenzialità timbriche della Chitarra Classica. Dato il ritorno del Rock, l’idea del repertorio nasce da due motivi fondanti: la conoscenza storica di gruppi Rock che oggi non sono più così scontati nella cultura musicale dei ragazzi e l’esplorazione della chitarra classica e la ricerca di elementi timbrici che vadano a soddisfare l’idea di orchestrazione e di musica di insieme, mirati a poter riprodurre suoni, colpi/suono, effetti, riff, e altre sonorità tipiche del Rock, però riprodotte in musica da chitarre classiche “rigorosamente” scritte in partitura. Proprio a significare che la Musica non è divisa in generi, ma è una sola!

I ragazzi del ensemble suonano le parti interamente a memoria, sono capaci di suonare senza direzione perchè sanno ascoltarsi ed interagire tra loro, a dimostrazione come la Musica sia importante e capace di unire concretamente”