Dopo aver firmato un nuovo contratto con l’etichetta indie tedesca City Slang, l’artista statunitense ha realizzato questo ottimo singolo che precede l’uscita di un album.

Assolutamente trascinante Molly, primo singolo che Softee (nome d’arte dell’attrice e artista DIY pop in ascesa Nina Grollman) ha rilasciato per l’etichetta indie City Slang dopo aver firmato con quest’ultima un nuovo contratto. Un ascolto che non lascia indifferenti vista l’originalità delle soluzioni musicali e le ottime influenze che modellano il suo sound.

Il brano è un’ode sexy e vorticosa a un primo appuntamento molto reale che Nina ha avuto con il suo attuale fidanzato/a nel quale hanno trasformato il suo appartamento nella loro discoteca privata. Molly è anche una dichiarazione giocosa ma potente di un’artista che sta modificando l’attuale stampo indie pop. L’uscita di oggi poi segue una manciata di incredibili esibizioni nell’ultimo mese (New York, DC, Chicago e Milwaukee) e precede un album in arrivo l’anno prossimo.

Il video diretto da Machel Ross (il fidanzato/a di Softee) è una rappresentazione vorticosa di quel primo elettrico appuntamento. Il punto di vista di Softee su come affrontare la vita è  riassunto dalle sue stesse parole: sentire l’ansia ma in qualche modo danzare selvaggiamente attraverso di essa. Il suo lavoro è un’esplorazione caleidoscopica di emozioni forgiate, venata di influenze varie come Robyn, Janet Jackson e il melodramma puro e sfrenato del pop anni ’80.

Ma sia che stia lottando per un crepacuore o che stia dando un senso alla sua sessualità, Softee intreccia la sua ansia e agitazione in un pop queer urgentemente gioioso e angosciato. La sua canzone Crush, presente nel reboot di Queer as Folk del 2022, è stata descritta da Rolling Stone come una gemma synth-pop che si apre con un flusso di archi che danno alla canzone un’atmosfera da discoteca vintage, come lacrime scintillanti che colpiscono la pista da ballo.

In passato, l’artista nata a Moorhead, Minnesota, ricorda gli inverni in stile Fargo nel suo studio improvvisato in camera da letto: registrare cover di Katy Perry e caricarle su Youtube, scrivere canzoni e scatenare il ritmo emotivo che alla fine l’avrebbe portata a sperimentare con i pedali loop attraverso i palchi fai-da-te di New York City insieme a Linda Diaz, Sir Babygirl, Blaketheman1000 e Francesca D’Uva. Ed ora con Molly si aprono nuove e illimitate prospettive che la City Slang non mancherà di sostenere con professionalità e convinzione.