Neil Young chiede a Spotify di rimuovere la sua musica contro il podcast di Joe Rogan, reo di diffondere disinformazione sui vaccini.

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Neil Young contro Spotify, o meglio contro Joe Rogan. In una lettera pubblicata sul suo sito (e poi cancellata), il cantautore si rivolge al suo manager e alla sua etichetta chiedendo di rimuovere la sua musica dalla piattaforma. La causa risiederebbe nelle «false informazioni sui vaccini, che potenzialmente causano la morte di coloro che credono alla disinformazione».

«Per favore – aggiunge Neil – agite immediatamente oggi e tenetemi informato».

Ma Neil Young va più nel dettaglio e rivolge le sue accuse a The Joe Rogan Experience, attualmente il podcast più popolare su Spotify negli USA (e un’esclusiva della piattaforma).

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«Con 11 milioni di ascoltatori ad episodio – scrive Young – JRE, un’esclusiva Spotify, è il podcast più seguito al mondo e ha un’incredibile influenza. Spotify ha la responsabilità di mitigare la diffusione di disinformazione sulla piattaforma, anche se attualmente l’azienda non ha una policy sulla disinformazione. Dovete far sapere a Spotify OGGI che voglio tutta la mia musica fuori dalla piattaforma… Possono avere Rogan o Young. Non entrambi».

Una posizione netta, indirizzata al manager Frank Gironda e a Tom Corson (di Warner Records), che hanno confermato l’autenticità delle richieste di Neil Young al Daily Beast. Gironda ha sottolineato che per Neil l’evento è particolarmente importante e stanno cercando di capire come muoversi.

L’avversione contro Rogan non è una novità. Il mese scorso 270 dottori, scienziati e professionisti hanno firmato una lettera aperta per Spotify in cui chiedevano l’implementazione di una policy sulla disinformazione, citando proprio Joe Rogan ad esempio e la sua ‘gestione’ dell’informazione durante la pandemia.