La reunion dei New Radicals arriva 22 anni dopo lo scioglimento della band. Ma cosa lega Joe Biden a ‘You Get What You Give’?

Pronti per la reunion dei New Radicals? Il singolo You Get What You Give dei New Radicals fu un vero e proprio tormentone nel 1998, attirando ascoltatori famelici e anche qualche detrattore. Nel 1999 la band statunitense annunciò il suo scioglimento, per cui è comprensibile quanto clamore stia facendo la notizia di una reunion in occasione dell’inaugurazione della presidenza di Joe Biden, che si terrà il prossimo 20 gennaio 2020. Una reunion che arriva 22 anni dopo lo scioglimento della band e che sta facendo parlare più della presenza – già annunciata – di artisti del calibro di Lady Gaga, Foo Fighters e Fall Out Boy.

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Come riportano i media statunitensi, i New Radicals si esibiranno proprio sulle note di You Get What You Give in chiusura dell’evento (che sarà per lo più in streaming). In una nota stampa, Gregg Alexander ha dichiarato che «se c’è una cosa sulla Terra che avrebbe potuto far tornare insieme la band, anche solo per un giorno, è la speranza che la nostra canzone possa essere un piccolo faro di luce in un tempo così oscuro».

«L’America – continua Alexander – nel suo cuore lo sa che le cose torneranno a splendere con una nuova amministrazione e un nuovo piano per i vaccini in arrivo. Questo è il messaggio della canzone… questo mondo ce la farà».

La reunion dei New Radicals: perché Joe Biden ama You Get What You Give

E se vi state chiedendo come mai Joe Biden abbia invitato proprio i New Radicals (tra l’altro – sembrerebbe – all’ultimo momento) è perché il Presidente non ha mai nascosto di essere un grande fan di You Get What You Give. Nell’autobiografia di Joe Biden uscita nel 2017 e intitolata Promise Me, Dad, il Presidente racconta che il brano dei New Radicals è, in un certo senso, il grido di battaglia della famiglia Biden per sostenere la battaglia contro il cancro del figlio Beau, scomparso nel 2015.

«Suonare di nuovo questa canzone dopo così tanto tempo per noi è un grande onore. – conclude Alexander – Perché tutti noi proviamo un profondo rispetto per la carriera militare di Beau e grandissime speranze per l’unità e la normalità che Joe e Kamala porteranno di nuovo nel nostro paese in questo tempo di crisi».