Dal 29 novembre 2025 al 14 giugno 2026, il Museo Alto Garda ospita ‘Ultimate Landscapes’ di Claudio Orlandi: un viaggio tra arte, ghiaccio e crisi climatica.

loading

Dopo diciassette anni di esplorazioni tra le vette e le ferite del paesaggio alpino, Claudio Orlandi porta al Museo Alto Garda di Riva del Garda il corpus completo di Ultimate Landscapes, progetto fotografico che indaga la metamorfosi dei ghiacciai in un’epoca di crisi climatica.

L’articolo continua più sotto

La nostra newsletter bisettimanale dedicata al mondo dell’arte e della cultura

LEGGI ANCHE: Bertie Gregory: «Abbiamo bisogno di un oceano sano»

La mostra, dal titolo Claudio Orlandi. Ultimate Landscapes. L’illusione del ghiaccio — in programma dal 29 novembre 2025 al 14 giugno 2026, con la curatela di Matteo Rapanà e Alessia Locatelli — raccoglie per la prima volta in un’istituzione pubblica l’intera produzione di un progetto durato quasi due decenni, articolato in tredici serie fotografiche.

Realizzato in occasione dell’Anno Internazionale della Preservazione dei Ghiacciai, il percorso espositivo attraversa le Alpi dal Presena alla Marmolada, trasformando i segni dell’intervento umano – come i teli geotessili stesi per rallentare lo scioglimento del ghiaccio – in metafore visive della tensione tra cura e accanimento, difesa e illusione.

Il linguaggio del ghiaccio

Dal 2008 Orlandi percorre le montagne con l’occhio di chi documenta, ma anche di chi contempla. Le sue fotografie non si limitano a registrare la ritirata del ghiaccio: ne raccontano la fragilità poetica, il lento dissolversi di un equilibrio. Le pieghe, gli strappi e le cuciture dei teli si confondono con la trama naturale del paesaggio, generando immagini sospese tra figurazione e astrazione, tra estetica e testimonianza.

In questi paesaggi ultimi, come li definisce l’artista, la montagna diventa corpo e respiro, e i ghiacciai si offrono come simboli di una memoria che si scioglie. Scrive Maria Fratelli: «Sono sudari – veli di una memoria che si scioglie».

Dal Rhonegletscher svizzero allo Stelvio, fino alla recente salita in Marmolada, Orlandi cattura la metamorfosi della natura con un linguaggio di melanconica bellezza. La luce scolpisce le superfici, i teli si ripiegano come lenzuola funebri, e il bianco del ghiaccio si fa specchio del tempo che scorre.

Un museo come spazio di coscienza

«I musei oggi sono luoghi di dialogo e di interpretazione del presente – spiegano i curatori Rapanà e Locatelli – capaci di interrogare la realtà e di immaginare il futuro. Il progetto di Orlandi ci invita a fermarci, a osservare, a interrogarci su quale modello di sviluppo vogliamo per la montagna e per il pianeta che abitiamo».

Con Ultimate Landscapes la fotografia diventa così un linguaggio etico e partecipativo, uno strumento per tradurre l’urgenza ambientale in emozione. Ogni immagine è una soglia tra la bellezza e la perdita, tra la forza della natura e la vulnerabilità dell’uomo: un varco che ci costringe a riconoscere il paesaggio non solo come luogo da osservare, ma come parte viva della nostra stessa esistenza.

Il suono dello scioglimento

In dialogo con il racconto visivo di Orlandi, la mostra ospita anche l’installazione sonora Unveil del sound designer Alessio Mosti, che dà voce allo scioglimento stesso dei ghiacci. La composizione nasce dalla registrazione della “voce” dello stesso ghiacciaio in fase di sgretolamento registrato attraverso tramite idrofoni e microfoni a contatto. Ne nasce un’esperienza immersiva che completa la narrazione di Orlandi e trasforma la mostra in un viaggio sensoriale tra immagine e suono.

Info mostra

Claudio Orlandi. Ultimate Landscapes. L’illusione del ghiaccio
A cura di Matteo Rapanà e Alessia Locatelli
Museo Alto Garda – Riva del Garda (TN)
Piazza Cesare Battisti 3/A, Riva del Garda
Periodo di apertura: 29 novembre 2025 – 14 giugno 2026
Orari e biglietti: intero €5 – ridotto €4
Info: www.museoaltogarda.itinfo@museoaltogarda.it

Foto: Ufficio Stampa/Courtesy of the Artist

Revenews