Dal 5 luglio al 5 ottobre, il MUSMA di Matera esplora l’eredità di Dadamaino con opere inedite e ceramiche realizzate tra il 1975 e il 1996.

Sabato 5 luglio 2025 alle 18:30, il MUSMA – Museo della Scultura Contemporanea di Matera inaugura Dadamaino. Segni, grafie, spazi, una mostra curata da Flaminio Gualdoni negli affascinanti spazi di Palazzo Pomarici, nel cuore dei Sassi. Aperta fino al 5 ottobre, l’esposizione celebra Edoarda Emilia Maino, nota come Dadamaino (1930-2004), figura chiave dell’arte visiva del Novecento, con una selezione di opere realizzate tra il 1975 e il 1996, molte delle quali inedite.

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Promossa dal MUSMA, la mostra, con ingresso gratuito all’inaugurazione, include ceramiche create nella bottega di Giuseppe Mitarotonda e sottolinea il legame dell’artista con Matera. In esposizione sono apprezzabili oltre 30 opere, prevalentemente dall’Archivio Dadamaino, tra cui serie iconiche come Inconscio razionale (1978), I fatti della vita (1978-1982), Costellazioni (1981-1987) e Il movimento delle cose (1987-1996).

‘Segni, grafie, spazi’ Dadamaino Matera
Locandina da Ufficio Stampa

Queste opere riflettono la ricerca di Dadamaino per una “purificazione assoluta del segno nello spazio”, come sottolinea il curatore Flaminio Gualdoni, storico dell’arte e profondo conoscitore dell’artista. Il suo linguaggio, radicale e coerente, esplora la fisiologia e l’autonomia del segno, trasformando lo spazio in un campo di sperimentazione visiva.

Tra le novità, spiccano tre opere in ceramica – due terraglie e il piatto Fronte dell’Arte – realizzate a Matera negli anni ’70 con Mitarotonda. Questa scoperta, rivelata dai direttori dell’Archivio Dadamaino, Fernando Colombo e Nicoletta Saporiti, evidenzia la versatilità tecnica dell’artista. “Ci è gradita l’opportunità di esporre opere meno conosciute, tra cui quelle del 1975, create con Andrea Cascella nella bottega di Mitarotonda”. Queste ceramiche testimoniano un periodo di intensa attività creativa, legato alla salvaguardia culturale dei Sassi.

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Un legame con Matera e il Fronte dell’Arte

Il legame di Dadamaino con Matera risale al 1978, quando partecipò al Fronte dell’Arte, un movimento per salvare i Sassi, insieme a Pietro Consagra, Agostino Bonalumi e altri maestri. Simona Spinella, curatrice del MUSMA, ricorda: “I fatti della vita richiama l’azione di Consagra, che con la sua Lettera ai materani del 20 ottobre 1978 fondò il Fronte. Dadamaino fu tra i firmatari, unendo denuncia e sperimentazione”. Una connessione storica che rende la mostra un omaggio al patrimonio culturale materano, intrecciando l’arte contemporanea con la memoria locale.

L’allestimento in Palazzo Pomarici, con le sue volte suggestive, amplifica l’impatto visivo delle opere. Le serie esposte, con segni minimalisti e spazi dinamici, invitano a una contemplazione profonda, riflettendo la visione di Dadamaino di un’arte che dialoga con l’ambiente. La presenza delle ceramiche aggiunge una dimensione tattile, evidenziando la sua capacità di adattare il linguaggio artistico a materiali diversi.

Aperta dal lunedì alla domenica dalle 10:00 alle 20:00, la mostra si inserisce nel calendario estivo di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, attirando turisti e studiosi. L’ingresso gratuito all’inaugurazione del 5 luglio, mentre il biglietto regolare (€8, ridotto €5) supporta la conservazione del museo.

Immagini da Ufficio Stampa

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