Ospite della serata finale del Trapani Film Festival, il prof. Francesco Torre ha tenuto un intervento sull’importanza della città, dalla preistoria alle nuove scoperte.
Presidente del Consorzio Universitario della Provincia di Trapani e docente di itinerari archeologici presso l’Università di Palermo, il prof. Francesco Torre è intervenuto al Trapani Film Festival 2025 nella serata conclusiva. “Trapani per sua natura è da sempre centro europeo per quanto riguarda l’archeologia e la preistoria. Dovete sapere che qui sono passate tutte le grandi civiltà che hanno portato cultura e arte. A cominciare dagli Elimi a Erice, quasi tremila anni prima di Cristo, poi vennero i Fenici e i Greci… tutti passarono da Trapani”, ha spiegato il professore incantando la platea.
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“Questa, infatti, è la porta d’Europa dal punto di vista storico”, ha quindi proseguito. “Dopo i Greci arrivarono i Romani, poi i Vandali, gli Ostrogoti, i Bizantini; nell’827 gli Arabi, nel 1060 i Normanni, quindi gli Svevi, gli Angioini, gli Aragonesi e gli Spagnoli. Ci furono anche i Piemontesi, per un anno, seguiti dagli Austriaci; poi tornarono i Borboni e, nel 1860, di nuovo i Piemontesi con Garibaldi a Marsala”.
Proprio queste molteplici presenze nel corso dei secoli hanno determinato una stratificazione culturale e artistica le cui tracce sono patrimonio del presente. “A Trapani ogni tre metri lungo il mare si può trovare un reperto. Egualmente, nell’entroterra troviamo reperti archeologici e preistorici: basti pensare alla Grotta di Levanzo, la terza al mondo per importanza. Io stesso porto i miei studenti nelle grotte e nei siti, così che diventi per loro non solo una lezione ma anche un tirocinio e un’esperienza di vita. È un turismo esperienziale”.

Ma quanto c’è ancora da scoprire in questo territorio? “Tantissimo – risponde con sicurezza il prof. Torre. “Purtroppo mancano sempre i soldi. Le Soprintendenze non ne hanno mai abbastanza per gli scavi archeologici. Spesso vengono a scavare inglesi, tedeschi o americani. Qui, però, abbiamo zone archeologiche tra le più importanti d’Europa, penso a Selinunte che è la più grande città greca antica: non ce n’è una così nemmeno in Grecia”.
“E poi Mozia, l’unica città fenicia esistente al mondo: non c’è in Libano, né a Tiro o Sidone. Ebbene, proprio a Mozia un mese e mezzo fa è stata rinvenuta una statua. In passato l’Università di Bologna ha scavato nell’area dei mosaici; successivamente i ricercatori della Sapienza di Roma hanno individuato tantissimi luoghi sacri. E ancora, pochi mesi fa, i professori dell’Università di Palermo hanno portato alla luce una nuova statua. Appena si comincia a scavare si trova sempre qualcosa nella nostra provincia”.
Foto di Simone Nicotera