Un singolo in radio che fa parte della colonna sonora di ‘Quasi Orfani’, film in cui recita, e un cortometraggio che accompagna ‘Attack’: la nostra intervista a Manuela Zero.

loading

Musica, cinema e teatro sono i linguaggi con cui si esprime Manuela Zero, intrecciandoli insieme in una maniera che molti le dicevano sarebbe stata impossibile. E invece, il tempo le sta dando ragione. Da venerdì 7 ottobre è disponibile il nuovo singolo Attack – prodotto da Giulio Nenna e Andrea DB Debernardi – che fa parte della colonna sonora di ‘Quasi Orfano’. Alla pellicola, attualmente in sala, la stessa Zero prende parte nelle vesti di attrice. E ancora, ad accompagnare il brano un cortometraggio per la regia di Davide Santi, scritto e prodotto da Manuela.

Un periodo più che intenso, dunque, per l’artista. “Lo sto vivendo bene perché finalmente riesco a concretizzare tutto il lavoro che ho fatto in questi anni”, ci confessa Zero. “Ma lo sto vivendo anche con grande responsabilità perché è molto complesso, in Italia, riuscire a spiegare alle persone le cose che vuoi comunicare. Per la prima volta ho deciso di cercare di raccontare ogni tassello perché mi piacerebbe che se ne comprendessero tutte le sfumature”.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Manuela Zero (@manuela.zero)

“In questi anni ho lavorato tantissimo con entusiasmo sia per ritornare al cinema sia per riuscire a incastrare la musica in quello che facevo”, prosegue Manuela Zero. “Mi dicevano che non si poteva fare, che dovevo prendere una strada molto definita e che non era possibile riuscire a unire queste due cose. Oggi, credo, manca solo il coraggio economico di spingere un progetto che non assomiglia a nessun altro. Purtroppo si punta sempre su dei progetti che si pensa possano far guadagnare subito. Al contrario, il mio è un progetto che si comprenderà più a lungo termine”.

Il singolo Attack

Ma come è nato il singolo Attack? “L’ho scritto quattro anni fa – ricorda Zero – e poi ci ho costruito attorno un progetto cinematografico, ovvero il videoclip che io ho creato, ma non avrei mai pensato che potesse stare in un film in cui recitassi. Nel frattempo è arrivata la pandemia e me lo sono tenuta lì: nella mia testa volevo che questa canzone avesse un immaginario visivo molto forte. Poi, dopo quattro anni, sono ritornata al cinema e, parlando alla produzione, ho fatto ascoltare Attack. Se ne sono innamorati”.

LEGGI ANCHE : – M.E.R.L.O.T.: «In ‘Gocce’ il me sognatore e il me triste»

“Per me è stato un po’ come dire ‘oddio, sta succedendo quella cosa che non mi sarei mai aspettata’. Io da attrice in un film con dentro la mia musica”, spiega l’artista. “Mi sono fatta anche un po’ di telefonate immaginarie a tutte quelle persone che mi dicevano che era impossibile incastrare questi due mondi”.

“La storia di questa canzone, anche amministrativamente, è una storia lunga, di tante persone che ho dovuto mettere d’accordo”, continua. “Finalmente ce l’abbiamo fatta e posso dire che è una bellissima storia. Questa canzone è un po’ una rivalsa, mi dà ragione su tante cose che ho detto e quindi voglio celebrarla. Dopo Musicultura avevo deciso di fermarmi perché non stavano succedendo le cose che volevo e fu illuminante una conversazione con Niccolò Fabi. Sono contenta che adesso i miei progetti mi rappresentino totalmente, mi sento rappresentata da quello che sto facendo in questo momento”.

Foto da Ufficio Stampa OUT Loud