‘Bake Off Italia’, Tommaso Foglia: «Bisogna guardare anche la storia dei concorrenti»

Ottima annata per il nolano Tommaso Foglia che, dopo essere stato nominato dal Gambero Rosso ‘ Pastry Chef dell’anno 2022’, entra nella giuria di Bake Off Italia – Dolci in forno. New entry al fianco dei confermatissimi Ernst Knam e Damiano Carrara, Foglia fa il suo debutto nell’edizione numero dieci del cooking targato BBC e prodotto da Banijay Italia. I nuovi episodi vanno in onda in prima serata su Real Time dal 2 settembre, ma i forni sono già caldi. E incontriamo il nuovo giudice proprio sul set rinnovato dello show.

Entrare nella famiglia di Bake Off Italia, ci racconta Tommaso Foglia, “è stato facile, immediato. Mi hanno accolto benissimo: sembra di conoscerci da una vita! Tutti mi hanno dato dei consigli e aiutato soprattutto a riconoscere quelle che sono le dinamiche nella produzione dei dolci in questo contesto”. “Vengo dal mondo della formazione – continua il pasticciere – ed è un’altra tipologia di ambiente. Qui siamo sotto un tendone, con temperature diverse e bisogna comportarsi in maniera diversa dal punto di vista lavorativo”.

E, poi, dettaglio non certo trascurabile, ci sono le telecamere. “L’approccio non è stato difficile”, ci confessa Foglia. “Ma è stato difficile iniziare a essere sciolto davanti a una telecamera, riuscire a essere me stesso. Ci ho messo dieci minuti, poi è andato tutto alla grande. Dal primo giorno ringrazio quella chiamata, ricevuta mentre ero in Venezuela. Ricordo fu una festa assurda e da lì si sono susseguite notizie positive. Credo che il bene attrae il bene”.

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“I concorrenti mi sembrano molto determinati e hanno veramente voglia di mettersi in gioco – osserva ancora – Questa è una cosa che ammiro tanto perché, secondo me, nel momento in cui si giudica bisogna guardare non solo quello che fa e come lo fa ma anche la sua storia. Bisogna essere empatici nei confronti del concorrente”.

“All’estero noi italiani siamo visti molto bene anche nel settore della pasticceria – spiega il neo giudice – Se posso dire una cosa, però, noi italiani dovremmo essere un po’ più bravi a fare squadra e a pubblicizzarci a vicenda in maniera positiva”.

“Che giudice sarò? Sarò me stesso. Oggi manca la curiosità, perché tutti vogliono arrivare ma nessuno si chiede come. – conclude Foglia – Nella mia squadra ho trovato persone curiose di crescere, di apprendere e farsi anche contaminare dalle esperienze all’estero. Se i ragazzi iniziassero a essere un po’ più curiosi sarebbe tutto più facile”.

Foto da Ufficio Stampa MN