Venerdì 3 giugno Luigi Strangis, vincitore di ‘Amici 21’, ha pubblicato il suo primo EP: ecco che cosa ci ha raccontato a poche ore dalla release.

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Trionfatore dell’ultima edizione di Amici di Maria De Filippi, il ventunenne polistrumentista Luigi Strangis ha pubblicato il primo lavoro. Il titolo, semplicemente ‘Strangis’, è un modo per omaggiare la sua famiglia e, insieme, ricordare a se stesso le sue radici e la sua identità. Per mantenere i piedi saldi a terra, anche. Nell’EP, disponibile dal 3 giugno, sono contenute i sette brani che Luigi ha presentato durante il talent show, compreso l’ultimo singolo Tienimi stanotte.

“Ci sono vari generi all’interno dell’ EP, che è il frutto di un lavoro, anche a distanza, lungo mesi”, ci spiega l’artista. “Abbiamo cercato di lavorare al meglio e le persone con cui ho collaborato hanno saputo ascoltare le mie idee, cercando di portarle nel proprio mondo di produzione. È stato difficile lavorare a distanza ma è stato bello capirsi”.

 
 
 
 
 
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A proposito, poi, della responsabilità di fronte a un pubblico che diventa sempre più numeroso, Luigi ci spiega le sue sensazioni. “C’è una sorta di responsabilità verso il pubblico, che però per me è buona, nel senso che puoi dire delle cose ed essere ascoltato da un bel po’ di persone. Penso che sia una cosa giusta lanciare dei messaggi e, allo stesso tempo, restare me stesso in modo tale semplicemente da fare del bene”.

“Quindi – continua Strangis – questa responsabilità, che poi è un parolone grosso, è tante cose… è come se fossi il padre di tutti ma non è così. Anzi, forse è proprio il contrario: io mi sento molto coccolato da chi mi segue e questa cosa mi piace troppo”.

“Questo album è un regalo di Natale, che ormai è di tutti”, dice il musicista. “Infatti ho scritto ‘Strangis è nostro’ perché così. È quel regalo che fai agli altri e fai a te stesso; e fondamentalmente, per me, è questo, perché c’è stato del lavoro dietro, ma non ti pesa nulla. Il bello è questo. E lo rifarei mille volte, mi fa stare bene con me stesso”.

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L’esperienza ad Amici 21

In merito, poi, all’esperienza nella casetta, Luigi Strangis ci dice: “In realtà ho messo tutto a fuoco dopo questo percorso, perché dentro non avevamo modo di vedere chi ti segue o chi ti sta vicino. Soprattutto eravamo isolati dal punto di vista dei social e non incontravamo nessuno. Quindi, davvero, solo dopo ho messo a fuoco anche quello che magari non era il bello di questa esperienza, di cui già manca un po’ tutto!”

“Mi manca, fare lezione come anche stare in casetta”, ci confessa Strangis. “Diciamo che lì dentro è solo musica, e quello un po’ manca tanto quanto mancano i rapporti o svegliarsi presto per andare in palestra… quelle piccole cose che ci sono state per otto mesi. Però, lo guardo con occhi non malinconici perché comunque è stato un percorso che doveva finire. Certo, se tornassi indietro mi rifarei qualche giorno in più lì!”, sorride.

“Per me è stato tanto raccontare tutto quello che ho raccontato finora”, continua. “Perché non racconto mai tanto di me, quindi in realtà credo di essermi superato su questo aspetto. Per come sono io non lo faccio mai, quindi è una bella cosa perché ho imparato a farlo e ci sarà anche tanto da raccontare ancora, piano piano”.

 
 
 
 
 
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Non tutto, del resto, è stato facile da affrontare. “Le insicurezze ci sono sempre, è una cosa mia proprio”, afferma Luigi. “Forse non sembra però, a volte, mi agito anche per delle piccole cose. E quello non è andato via, resta sempre però è giusto che sia così, secondo me, perché ti ricorda sempre da dove arrivi”.

“La scelta del cognome come titolo dell’EP è un po’ onorare la mia famiglia che comunque mi è stata tanto vicina. E poi serve per ricordare che, alla fine, sono sempre io, che non è cambiato nulla. Io resto quello di prima”.

Ora si guarda alle prossime settimane, ai firmacopie e, forse, qualche concerto. “Sarà un’estate piena di tante belle cose”, conclude il giovane. “Ovviamente ci sarà tanto lavoro, a partire dall’instore tour, tanta musica e, si spera, anche qualche live. Però non dico nulla perché sono sempre un po’ scaramantico!”.

Foto da Ufficio Stampa ABOUT