Marcolizzo degli Shakalab ci racconta l’album ‘Dieci’, che celebra i dieci anni di carriera della band tra contaminazioni e featuring.

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Si intitola Dieci l’album degli Shakalab uscito venerdì 25 giugno. Con Dieci, gli Shakalab chiudono un cerchio a doppio binario che accompagna da sempre la loro musica alla numerologia.

«Questo disco è nato tutto nella prima fase di lockdown. – ci racconta Marcolizzo – Da un momento all’altro è arrivato questo cambiamento per tutti e abbiamo deciso di metterci sotto a scrivere e pensare. All’inizio però non è stato facile. Siamo andati tutti insieme in un resort sulla spiaggia vicino a Mazara del Vallo ci siamo rinchiusi per una ventina di giorni là. Abbiamo iniziato a lavorare al disco. Abbiamo scritto e poi abbiamo perfezionato tutto. Dentro volevamo tirare tantissimi amici, artisti che stimiamo. È stato un bel lavoro di squadra».

Shakalab

Del resto, con Dieci gli Shakalab festeggiano dieci anni di carriera. E l’album è proprio una celebrazione della storia e della contaminazione della band, tra collaborazioni e melting pot musicali. In ogni pezzo infatti, gli Shakalab hanno infatti collaborato con diversi e numerosi artisti, rendendo il progetto una sorta di mixtape di concezione moderna. Da Inoki, Sud Sound System, Ensi, Shablo, Leslie, sino a Vacca, L’Elfo, Attila, General Levy e Dub Fx, all’interno del nuovo album non mancano le collaborazioni con Apres la Classe, Forelock, Lion D, Kiave, Gioman,Extrapolo e Raphael.

«Ciò che emerge è l’amicizia ci lega e ci fa supportare e sopportare a vicenda. – spiega Marcolizzo – Una volta ci hanno definito una boyband (ride, ndr). Non è facile mettere d’accordo tutti. Partiamo però da un sentimento vero che ci lega, con tutti i pro e tutti i contro».

«È un disco di tributo ai generi musicali e alle piccole sfumature dei sottogeneri e delle sottoculture urbane. – conclude – Non lo facciamo di proposito, ma siamo tanti e ci piacciono tante cose».