Tom Hiddleston racconta la serie ‘Loki’ in esclusiva su Disney+, tra fragilità e potenzialità del Dio dell’Inganno.

È finalmente arrivato il giorno di Loki. La serie originale Marvel Studios debutta in esclusiva su Disney+ mercoledì 9 giugno e il pubblico potrà finalmente ammirare le nuove avventure del Dio dell’Inganno, interpretato come sempre da Tom Hiddleston.

«Quando ho saputo del progetto – spiega Tom Hiddleston in conferenza stampa – ho provato un misto di piacere e sorpresa. Ci ho pensato parecchio perché la scena in Avengers: Infinity War sembrava conclusiva. Come se fosse la fine della storia di Loki. Sapevo però che sarebbe arrivato Avengers: Endgame e lì Loki scompare in una nuvola di fumo. Dove va? Mi hanno tutti rassicurato che sarebbe stato il punto di partenza e ho pensato fosse pieno di possibilità. Credo che in questo senso lo show sia straordinario».

Loki

Interrogato sul personaggio di Loki – considerato spesso un cattivo incompreso – Tom ha poi parlato dell’evoluzione del suo ruolo e del rapporto con i fan dell’universo Marvel.

«Ciò che amo della serie è che Loki si spoglia di tutto ciò che gli è familiare. Thor è lontano, Asgard sembra molto distante. Gli Avengers almeno finora non sembrano stargli intorno. Loki non ha più il suo status e il suo potere. Ed è tutto ciò che negli ultimi sei film gli aveva dato un’identità. Quindi cosa resta di lui? Cosa e chi è Loki al di fuori di questo contesto? Credo che queste domande siano molto affascinanti per tutti. Cosa rende Loki effettivamente Loki? Con qualcosa di autentico potrebbe crescere? Potrebbe cambiare? Spero che il pubblico apprezzi ciò che gli faremo vedere».

Tom Hiddleston e i mille volti di Loki

«Ho sempre amato interpretare Loki. – dice Tom Hiddleston – E mi considero fortunato perché sono ancora qui e imparo sempre qualcosa di nuovo su questo personaggio. Non è mai la stessa esperienza, e più che mai con questa serie. Loki è un personaggio molto complesso e questo crea sempre nuove dinamiche. E credo che il motivo per cui sono ancora qui a interpretarlo sia che significa tanto per tante persone e per tante ragioni differenti. Ne sono grato, per me è un onore».

«Alcuni amano la sua giocosità e la sua spontaneità, ma anche il suo senso dell’inganno. Altri apprezzano la sua qualità come antagonista. – conclude l’attore – Altri ancora credo semplicemente che lo odino. Credo che alcune persone siano affascinate dalla sua vulnerabilità, che si nasconde sotto strati di carisma. La sua giocosità non è in fondo vulnerabilità?».