‘Immaginari’ di Canarie è un invito alla «digestione» della musica. Ce lo racconta Andrea Pulcini, tra note e immagini.

Il 16 aprile per Porto Records è uscito Immaginari, il nuovo disco di Canarie. Anticipato dai singoli Universo Brodo, Immaginari è la prima uscita dell’album. Si tratta in realtà di due parti – la seconda in autunno – ed è una ricca collezione composta da 16 tracce.

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«Abbiamo voluto realizzare un canzoniere liquido che durasse un anno solare. – ci dice Andrea, metà di Canarie – I brani erano 16, numerosi, quindi è stato diviso in due parti, come un invito alla lentezza. L’idea era quella di fare quattro EP, uno per ogni stagione, poi abbiamo pensato che raggrupparli in due uscite fosse meno dispersivo».

Il fil rouge dei due lavori è comunque il medesimo. Anche se – ci dice ancora Andrea – «nella seconda parte rispetto alla prima c’è un accento su elementi autobiografici».

«Come se gli elementi immaginari che abbiamo evocato tornassero in forma di sogni che si sciolgono sul letto. Un ritorno alle origini».

L’album, interamente scritto e prodotto da Paola Mirabella e Andrea Pulcini, è stato arricchito dal contributo di Emanuele Triglia (Davide ShortyAinè) al basso e Francesco Aprili (Giorgio Poi) alla batteria. I due sono parte integrante della band sin dal tour di Tristi Tropici.

«Tutti i brani sono nati durante l’ultimo anno di lockdown. – ci racconta il cantautore – Il periodo è drammatico, ma siamo stati tra i fortunati a viverlo in modo casalingo. Ci siamo immersi in tante letture e tanti ascolti e tutta questa semina ha in qualche modo fruttato molte canzoni».

«Il nostro primo disco ha le stesse tematiche, ma forse è più centrato sull’interiorità e sul rapporto di coppia. – conclude – Qui si spazia su altri temi come l’esistenza e la sua fine. La morte fa paura, ma c’è».