Venerdì 4 dicembre esce ‘AHIA!’, il nuovo EP dei Pinguini Tattici Nucleari. Sette brani figli di «una poetica a sé stante».

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Il 4 dicembre esce AHIA!, il nuovo EP dei Pinguini Tattici Nucleari, che porta lo stesso titolo del primo romanzo del frontman della band Riccardo Zanotti (edito da Mondadori e uscito lo scorso 3 novembre).

Il progetto discografico è nato a marzo in pieno periodo di lockdown. «Il 2020 doveva essere un anno colmo di impegni e, perché no, di successi per noi, e invece è stato uno degli anni più difficili di sempre – dicono i Pinguini – quindi Ahia! ci è sembrato il titolo perfetto per questo lavoro».

La tracklist conta sette brani, tra cui La Storia Infinita (uscito il 28 agosto e certificato Disco d’Oro) e Scooby Doo (in radio e digitale dal 13 novembre), perché – come sottolinea la band in video collegamento – «a chi ci ascolta vogliamo offrire musica e non un oggetto di marketing. Siamo contrari al cofanetto in sé». Tra sarcasmo e ironia, la band commenta anche il post Sanremo e l’improvvisa notorietà arrivata dopo il Festival, parlando di fama «a livello planetario».

«La fama comporta anche delle ulteriori responsabilità. – dice Nicola – Hai più gente che ti ascolta, ti apprezza e ti critica, ma è una bella sfida da portare avanti. Ben venga, siamo stati contenti di questa cosa».

La musica secondo i Pinguini Tattici Nucleari

«Nella vita è importante parlare con la gente che non ti capirebbe. – dice Elio – Offrire la stramberia a più persone possibili fa bene».

E così i Pinguini Tattici Nucleari rilasciano un EP particolarissimo in un momento ancora più particolare, senza rinunciare alla propria poetica («Citando Cremonini e tanti prima di lui» scherza Riccardo).

«Quando ci hanno detto che ci sarebbe stata una chiusura, non avevamo capito la gravità della cosa. – racconta proprio Riccardo – Poi abbiamo realizzato e il sentimento di rabbia è andato via subito. Abbiamo vissuto più dissacrazioni che consacrazioni nella nostra carriera. Sentiamo di dover dimostrare qualcosa ed è ancora bello che si debba sudare. C’è ancora un sentimento popolare. Le attività sono bloccate e questo dovrebbe farci sentire più uniti. In realtà, ci fa venire ancora più fame».

I live sospesi, la musica ferma e la tragedia del 2020 influiscono sull’EP senza diventarne protagonisti.

«È difficile dire cosa succederà quest’anno. – commentano i Pinguini – Questo stato di completa aleatorietà, del non sapere cosa accadrà tra una settimana rende la fruibilità dell’arte complicata. La musica dal vivo è il più alto e genuino grado di musica. La musica dal vivo è musica viva. Non sappiamo niente al momento. Le date sono confermate, ma questo stato di perenne attesa e ignoranza del futuro rende difficile il tutto».

La poliedricità come valore

«Non ci siamo preoccupati di chi usciva parallelamente a noi. – commenta Riccardo – Pensiamo di aver creato un linguaggio, un mondo, una poetica a sé stante e il nostro viaggio volutamente ce lo facciamo col paraocchi. Abbiamo una nostra nicchia di ascoltatori che, secondo me, individuano nella nostra poliedricità un valore. Altri artisti invece lavorano in modo diverso. Noi cerchiamo di creare un mondo a parte».

In AHIA! c’è quindi quotidianità, ma anche dolore. «Nei nostri pezzi c’è sempre stato dolore, ma anche in modo ironico. – spiega la band – Il dolore è un sentimento che fa parte dell’esperienza di chiunque e lo abbiamo sempre veicolato. Non c’è maggior dolore, forse c’è in maniera evoluta come sempre c’è evoluzione tra un disco e il prossimo».

Revenews