Esce ‘Dalla – 40th Anniversary’, speciale cofanetto dedicato all’album ‘Dalla’ in edizione limitata e rimasterizzata con un nuovo apparato fotografico.

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Avrebbe dovuto svolgersi nella casa-museo in via D’Azeglio, a Bologna, la conferenza stampa per l’uscita di ‘Dalla – 40th Anniversary’, ma il Covid-19 non lo ha reso possibile. Eppure, la potenza artistica che si respira da quegli ambienti e da quella città risuona, intatta, nello speciale cofanetto che Sony Music dedica al cantautore nel quarantennale della sua prima pubblicazione.

Da venerdì 13 novembre è infatti disponibile l’edizione Legacy di ‘Dalla’, rilasciata nei formati LP (200 copie numerate), LP e CD. “Il nastro era stato archiviato relativamente bene e ha superato le prove di digitalizzazione in maniera esemplare. – racconta Maurizio Biancani di Fonoprint, che ha curato il restauro – Mi sono trovato a lavorare su file digitali molto buoni e già dal nastro originale emergeva con forza il suono della band, sembrava suonare in 3D.”

A rievocare la poetica di Lucio in uno degli album più iconici è Ricky Portera, per oltre trent’anni chitarrista di Dalla. “Era da poco tempo che collaboravo con Lucio, dal Natale 1977, e trovarmi in quel mondo nuovo è stato emozionante. Dopo 33 anni di vita vicino a Lucio posso dire che ‘Dalla’ è il disco della solitudine e dell’intimità di Lucio. Perché in ogni canzone, credo, c’è quel senso di solitudine, di apparenza un po’ laterale a quella che è la conduzione normale della vita.”

La copertina di ‘Dalla – 40th Anniversary’ (Sony Legacy)

“È un disco senz’altro fantastico – continua Portera – fatto in una situazione magica per la fantasia di Lucio: lui scriveva nella sala del camino agli Stone Castle Studios di Carimate, dove registravamo. È un disco che non ha una collocazione storica e lo si potrà ascoltare anche fra cinquanta, fra cento anni. E secondo me rappresenta proprio il momento magico di Lucio, anzi spero che Lucio lo studino presto anche a scuola.”

Non tutti sanno che Lucio era un grande conoscitore dell’uomo, di ciò che aveva dentro, e questa penso sia la grande forza del disco. Era un grande stimolatore di emozioni: riusciva a tirare fuori in ognuno di noi quello che avevamo dentro. (R. Portera)

Musica e immagini si muovono a braccetto quando si parla di Lucio Dalla, e il chitarrista racconta: “La musica non deve essere classificata: va ascoltata a occhi chiusi per vedere il cinema che crea. E Lucio era un regista prima ancora che un musicista.” Non a caso il cofanetto è corredato da un apparato iconografico frutto del lavoro della giovane Camilla Ferarri.

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La fotografa ha scattato a Bologna lasciandosi ispirare dai brani del maestro. “Il mio approccio è stato camminare in punta di piedi. – spiega – Lucio Dalla era un regista e l’impressione che ho avuto ascoltando il disco è che fosse un album musicale ma anche fotografico con tanti momenti diversi. Lui camminava tra gli opposti creando un mondo proprio e io ho cercato di restituire quel senso di sospensione della sua Bologna insieme ai suoi contrasti.”

Mi ha colpito l’idea della notte come metafora. A questa ho aggiunto il quotidiano, la storia delle persone e la loro semplicità: ho cercato di guadare alle cose semplici per renderle universali ed empatizzabili. (C. Ferrari)

‘Futura’: il nuovo videoclip di Giacomo Triglia

Lunedì 9 novembre, come anticipo a ‘Dalla – 40th Anniversary’, è uscito il videoclip inedito di Futura diretto da Giacomo Triglia. “Le canzone era quasi una sceneggiatura – spiega lo stesso regista – ed era quasi più impegnativo scrivere qualcosa che potesse raccontare quello che è già chiaro. La prima idea era raccontare la storia di due amanti divisi dal muro di Berlino: dovevamo girare a marzo, proprio in Germania, ma il Covid ha congelato il progetto.

Una volta ripreso, ho cercato di pensare a Futura cresciuta e ho voluto raccontare la sua storia da adulta, una volta trasferitasi nel bolognese. Il racconto è attraverso gli occhi del compagno, che ripercorre, guardando le foto, tutti i loro momenti, compresa la nascita della figlia e, per come l’ho immaginata, anche la tragica fine di Futura.”

Il disco è stato rimasterizzato negli Studi Fonoprint attraverso il campionamento digitale del master originale (a 192khz e 24 bit) che ha permesso di recuperare le sonorità non falsate da precedenti interventi. Non resta che incontrare – di nuovo – Futura.

Foto d’archivio da Ufficio Stampa Parole & Dintorni